di Giulia Nitti
Il pm di Milano Maurizio Romanelli, su ordine del gip Stefania Donadeo, ha chiesto il rinvio a giudizio per Silvio Berlusconi, imputato di concorso in rivelazione del segreto d’ufficio per la vicenda dell’intercettazione Fassino-Consorte ai tempi della tentata scalata di Unipol a Bnl. Secondo i magistrati il premier non è l’autore materiale del reato di “rivelazione di segreto d’ufficio”, che costò a Piero Fassino la pubblicazione su Il Giornale della celebre intercettazione: “Abbiamo una banca”. Il suo è stato un “concorso morale”, reato che vale comunque l’imputazione.
La vicenda giudiziaria
Si riapre così una vicenda che per il capo del governo sembrava chiusa. Nel dicembre 2010 la Procura di Milano aveva infatti formulato per Berlusconi una richiesta di archiviazione. L’inchiesta in questione era quella che riguarda la pubblicazione su Il Giornale, il 31 dicembre 2005, dell’intercettazione in cui l’allora segretario Ds Piero Fassino, chiedeva all’amministratore di Unipol Giovanni Consorte: “Allora, abbiamo una banca?”. La conversazione risale al luglio del 2005, ed era stata captata nel corso dell’inchiesta sulla scalata alla Banca nazionale del Lavoro, in cui Consorte era accusato di aggiotaggio.
Un file audio che non doveva essere trascritto
All’epoca della pubblicazione l’intercettazione non era stata ancora trascritta: esisteva esclusivamente come file audio nei computer della Guardia di Finanza, dei pm milanesi dell’inchiesta Antonventa/Unipol, e dell’azienda che aveva svolto le intercettazioni per conto della Procura. Fu l’amministratore dell’azienda che aveva effettuato le intercettazioni, Roberto Raffaelli, a portare il computer con l’audio della telefonata nella villa di Arcore a Silvio e a Paolo Berlusconi, la sera della vigilia di Natale 2005. Di qui l’imputazione a Paolo Berlusconi, editore del quotidiano.
Il racconto di quella sera, la reazione di Berlusconi
Ma perché l’imputazione al premier? La decisione del gip, a sorpresa, è stata motivata così: “Berlusconi Silvio ascolta la conversazione e la sua re-azione davanti alla rivelazione da parte di un incaricato di pubblico servizio di una notizia coperta da segreto d’ufficio e riguardante un esponente politico non è di appro-vazione bensì di compiacimento e di riconoscenza.Tant’è che il gior-no 27 dicembre, primo giorno utile per la pubblicazione e nei giorni successivi le conversazioni inter-ce-ttatesarannopubblicatesulquo-tidiano Il Giornale . Dopo la pubbli-cazione Silvio Berlusconi, tramite il fratello Paolo, ringrazia di nuovo Raffaelli e Favata (il tecnico e il suo intermediario, ndr ) del regalo fat-togli assicurando gratitudine eter-na”.
Determinante per la vittoria elettorale
Inoltre, secondo gli studiosi dei flussi elettorali, la pubblicazione di quella conversazione avrebbe spostato una montagna di voti a favore del centro-destra durante successive elezioni politiche, avendo un peso rilevante sulla vittoria della coalizione.
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