Bankitalia: Tremonti perde, Saccomanni resta in pole

Il candidato di Berlusconi verso la successione di Draghi. L'incredibile Bossi: "Meglio Grilli, è di Milano". L'irritazione del Colle.

Bankitalia: Tremonti perde, Saccomanni resta in pole
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30 Settembre 2011 - 09.53


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di Angelo Angeli

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La partita non è ancora ufficialmente chiusa, ma la scelta è quasi fatta. Salvo colpi di scena dell’ultimo momento sarà Fabrizio Saccomanni a succedere a Mario Draghi alla guida della Banca d’Italia. Il braccio di ferro tra il presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia Giulio Tremonti pare finito con la sconfitta di questi, che chiedeva di inviare a Palazzo Koch il “suo” Vittorio Grilli, direttore generale del Tesoro. Una preferenza, questa, che piaceva anche alla Lega, come Umberto Bossi non ha mancato di fare notare.

La decisione ieri sera

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Sembra che irei la decisione sia stata presa durante un vertice a Palazzo Grazioli, al quale hanno partecipato i più influenti esponenti del Pdl. I quali hanno convinto Silvio Berlusconi a non cedere su un punto così importante, specie in un momento così delicato per il paese. Il premier non può ignorare l’indicazione di Mario Draghi, presidente in pectore della Bce, che ha indicato in Saccomanni il migliore successore alal guida della Banca d’Italia.

Un mese prima della nomina

Tuttavia la decisione ufficiale non sarà immediata. Alcune voci “di palazzo” sussurranno addirittura che il premier potrebbe prendere tutto il mese di ottobre prima di fare il passo conclusivo, quelloc he porterà alla nomina definitiva del nuovo governatore. Ieri il presidente del Coinsiglio ha fatto sapere di avere convocato per la prossima settimana un vertice di maggioranza dedicato a questo, facendo di fatto slittare di una settimana la decisione. Sul tema, ieri, è intervenuto anche il vicecapogruppo del Pdl alla Camera Massimo Corsaro, che ha fatto sapere che il tema è ancora “oggetto di valutazione. Valuteremo le caratteristiche dei candidati, che possono essere anche più di due”.

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Una rosa allargata

Le dichiarazioni di Corsaro avevano lasciato intendere che la rosa dei candidati si fosse addirittura allargata, nel tentativo di trovare una figura di compromesso che piacesse sia a Berlusconi che a Tremonti, e nel contempo rivestisse un peso internazionale tale da non mortificare la credibilità dell’Italia. Per questo si era parlato anche di Lorenzo Bini Smaghi, attualmente nel board della Bce. Ma poi, evidentemente, il premier ha deciso di tornare sui suoi passi.

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