A Genova ancora paura dopo i sei morti

Forte pioggia nello spezzino, evacuate due frazioni nella Val di Vara. Allerta meteo fino a domani <br>

A Genova ancora paura dopo i sei morti
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5 Novembre 2011 - 11.13


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Genova alluvionata. Divieto di circolazione a Genova dopo il violentissimo nubifragio di ieri che ha causato sei morti, quattro donne e due bambini. Ancora chiusa per una profonda voragine via Donghi. Gli autobus viaggiano. Nelle zone più colpite dalla furia del torrente Fereggiano hanno lavorato per tutta la notte i vigili del fuoco e gli addetti alle fognature. Oggi e lunedì scuole chiuse. Rinviata Genoa-Inter e sospesi i campionati di calcio minori.

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La tragedia in via Fereggiano. Dietro la porta di vetro e acciaio di un condominio. Cinque persone, tre donne e due bambine, dentro a quell’androne. Trascinate giù per l’altra scala, verso le cantine, travolte da una onda di fango. Sono morte tutte. Erano da poco passate le 13. L’androne dell’orrore, dove hanno cercato inutilmente scampo, è nel popoloso quartiere di Marassi, una strada di negozi, artigiani, bar e famiglie a pochi passi dallo stadio Luigi Ferraris.

Allarme nello spezzino e nel savonese. E ora la paura si sposta verso lo spezzino dove piove a dirotto: evacuate le frazioni di Stagnedo e Boccapignone. Allagamenti anche nel Savonese. Stagnedo e Boccapignone sono state evacuate per l’apertura di un nuovo fronte di frana causato dalla pioggia. Allagamenti e mareggiate nel savonese. Le situazioni più gravi si sono registrate a Cairo Montenotte, in Valbormida; a Quiliano e in diversi comuni della riviera.

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Genova: dopo le vittime, le polemiche. Scuole aperte e allerta sottovalutata le accuse al Comune che a sua volta le ribalta sui cittadini. Allerta 2 vuol dire “state a casa”. Sei morti e devastazioni: molti cittadini puntano il dito sull’amministrazione. Ma il sindaco Marta Vincenzi si difende. “In 17 minuti il livello del Fereggiano è salito da un metro sin oltre gli argini”. Una sorta di bomba d’acqua incontrollabile come lo sarebbe uno tsunami, sostengono i tecnici della protezione civile.

La Riviera col cuore in gola. Prosegue lo stato di massima allerta per tutto il levante ligure già colpito dalla alluvione della scorsa settimana. Ieri allagamenti e danni solo a Recco e Camogli, ma le preoccupazioni dei geologi sono rivolte soprattutto verso la Cinque Terre e la Val di Vara, in Toscana dove numerosi movimenti franosi ancora in movimento potrebbero trovare una spinta catastrofica anche da poca pioggia che cade su un terreno ormai impregnato e instabile.

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