Stangata sulle bollette per finanziare le rinnovabili
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Stangata sulle bollette per finanziare le rinnovabili

Dal 1° maggio l'aumento dell'elettricità del 4,3% che costerà a ogni famiglia 21 euro in più all'anno. La decisione presa per coprire i costi degli incentivi alle rinnovabili.

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28 Aprile 2012 - 09.10


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Dal primo maggio le bollette degli italiani saranno ancora più salate. Scatta infatti il secondo aumento dell’elettricità previsto dall’Autorità per l’energia: +4,3%, con aggravio di spesa per una famiglia media di 21,44 euro su base annua. L’adeguamento della componente tariffaria è servita per coprire i costi per gli incentivi diretti alle fonti rinnovabili ed assimilate (la cosiddetta componente A3).

L’adeguamento conferma sostanzialmente le stime dello scorso 30 marzo (+4% circa), quando l’Autorità aveva approvato l’aggiornamento del secondo trimestre 2012 per le sole componenti legate alla materia prima, alle tariffe di rete e agli oneri di dispacciamento (+5,8%,), annunciando che a fine aprile si sarebbe reso necessario un ulteriore incremento a copertura della componente A3 per salvaguardare i diritti acquisiti agli incentivi alle rinnovabili.

“L’obiettivo di allora – afferma in una nota il presidente dell’Autorità Guido Bortoni – era di richiamare l’attenzione dei decisori pubblici sulla necessità di rivedere alcuni parametri dei meccanismi di incentivazione, in quanto alcuni indicatori della politica energetica erano ormai raggiunti. Da quel momento, – aggiunge – si è ha avviato un processo per una rinnovata programmazione degli incentivi, in un percorso di coerenza generale per contemperare la sostenibilità delle bollette con i legittimi interessi dei soggetti attivi nella green economy”. L’Autorità ha anche approvato l’aggiornamento del prezzo del Gpl distribuito attraverso reti urbane con una diminuzione del 7,9% per il mese di maggio rispetto ad aprile.

Dopo l’adeguamento delle tariffe della luce deciso dall’Autorità dell’Energia, Adusbef e Federconsumatori hanno rifatto i conti e hanno calcolato che tra i rialzi di benzina, tariffe energetiche, alimentari, Iva, servizi bancari, trasporto pubblico locale, e con l’introduzione dell’Imu, il risultato sarà “drammatico”, con aumenti che arriveranno nel corso dell’anno a 2.201 euro l’anno.

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