Sembrano non esaurirsi mai le storie piccanti sulle “cene eleganti” a casa di Silvio Berlusconi. Oggi in tribunale a Milano è stato il giorno di Ambra Battilana, sentita come testimone al processo sul caso Ruby a carico dell’ex premier. Ambra ha ricordato, come già fatto nel processo Fede-Minetti-Mora, dello spogliarello di Nicole Minetti: «Rimase nuda solo con le scarpe argentate con i diamantini».
Ma i ricordi della testimone non si fermano alla Minetti. Ha raccontato Ambra che il 22 agosto del 2010 Eleonora e Concetta De Vivo durante una serata ad Arcore rimasero «semi nude, con un abito corto con le parti intime, il seno e i genitali senza tessuto». E ha aggiunto poi dei vari toccamenti tra le ospiti e Berlusconi. La Battilana ha parlato dei tantissimi vestiti che l’ex premier aveva per i travestimenti, ha riferito in aula ciò che quella sera Fede le disse sulle gemelle De Vivo: «Mi spiegò che “quelle due sono venute da Napoli con l’aereo proprio perché questa sera si prendono tre mila euro a testa”».
Sentita anche la deputata del Pdl Maria Rosaria Rossi, che ha parlato di una lettera che Ambra Battilava avrebbe scritto a Berlusconi dopo la serata di Arcore nella quale ringraziava l’ex premier chiedendogli anche un aiuto per il lavoro. La parlamentare ha anche descritto nuovi travestimenti delle serate ad Arcore: «Alcune ragazze indossavano una maschera che raffigurava il presidente Berlusconi stesso, altre ne avevano una da D’Alema e da Fini». Poi, stando alla ricostruzione della parlamentare, c’era Marysthell Polanco che si travestiva da poliziotta. Il pubblico ministero Antonio Sangermano ha chiesto alla testimone se le ospiti si spogliassero nel dopocena. La Rossi ha precisato che le ragazze «non si denudavano, ma si toglievano i costumi e le maschere con le quali erano travestite e magari rimanevano in paillettes».
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