Purtroppo in Europa la Juventus non è la solita squadra che vediamo in campionato, cioè tosta, grintosa, aggressiva e a volte anche spavalda. Non è possibile non vincere contro i danesi, squadra davvero debole e poco incisiva, ma che ha giocato la partita della vita, lottando su ogni pallone, cosa che i bianconeri non sono riusciti a fare per tutti i novanta minuti. Avevo detto nelle precedenti gare che non avremmo più visto una Juventus capace di pressare e attaccare per tutti i novanta minuti e credo che così sarà per quasi tutta la stagione. Ma non avevo previsto che la squadra bianconera si potesse divorare anche dei gol a porta sguarnita. In Europa non si può, perché mentre in campionato hai la possibilità di giocare 38 partite, in Champions un pareggio del genere può compromettere tutto il cammino della massima competizione, specialmente quando arrivi agli ottavi di finale. Quindi è fondamentale trovare la “lucidità” per concretizzare quelle 3-4 palle gol che la squadra può creare durante una gara di Champions. Contro i danesi addirittura la Juve ne ha sprecate tantissime e stavolta non mi trovo d’accordo sia sulla formazione iniziale, sia con i cambi dettati dai mister Conte-Alessio nella ripresa, tranne ovviamente quella di Vucinic,(che trovo giusta la sua gestione in questa gara) giustificabile dal fatto che non poteva affrontare i novanta minuti a causa di una complicata influenza intestinale. Non vorrei essere troppo critico, ma forse lo stesso Conte e Alessio non sono stati abbastanza lucidi nella formazione iniziale. Va bene il cambio di Lucio al posto di Barzagli, ma credo che le fasce con Isla (non ancora in piena forma) e non inziare con Caceres, che a mio avviso era in un momento psicologico positivo e carico dopo il gol contro il Napoli e De Ceglie (Giaccherini contro i danesi sarebbe stato più utile nell’impostazione della manovra offensiva), hanno spesso condizionato il gioco poco duttile sulle corsie laterali e in queste gare gli esterni devono assolutamente correre con utilità e duttilità, cosa che non hanno fatto sia Isla che De Ceglie per tutti in novanta minuti, per dare una continuità al gioco bianconero, anche se il gol di Vucinic è arrivato da un cross di Isla (ma non è bastato a mio avviso per giustificare una prestazione opaca). Sapevamo tutti che Vidal era accorto di fiato, perché insistere su di lui se in questo momento non è all’altezza di lavorare per novanta minuti? Avevamo Pogba carico, da poter inserire facilmente dall’inizio senza rischiarlo troppo (dato che lo staff ha paura di bruciarlo) e dato che giocavamo contro i danesi e non contro il Barcellona, si poteva farlo giocare tranquillamente. Credo che mai come questa sera, con gli uomini giusti al posto giusto e in condizione di forma ottimale, potevamo conquistare quei tre punti essenziali per un cammino più fluido e meno complicato. Certo è impossibile in Champions commettere due errori difensivi nella stessa azione come quello di De Ceglie con un passaggio sgangherato verso Chiellini che poi invece di rinviare la palla è riuscito a fare un fallo clamoroso sull’attaccante danese da cui poi è nato il gol del vantaggio su punizione. Il centrocampo ha funzionato in parte soprattutto nella prima frazione di gioco. Concludo con la fase offensiva. In Europa si sente tanto la mancanza di un giocatore che sappia metterla dentro (a differenza del campionato che riesci a giocare con più coralità). Togliendo Vucinic che è l’unico giocatore al di sopra di ogni situazione tecnica concorrenziale, ci sono troppi giocatori non incisivi e poco decisivi. Oltre a Matri che è in una situazione sempre più buia a livello anche tecnico-tattico, e la troppa discontinuità di Quagliarella, il vero enigma di questo reparto è Giovinco. Purtroppo per lui queste gare sono determinanti per poter convincere tutti, compreso gli scettici. Sebastian un domani non potrà dire che Conte non gli ha dato fiducia, perché è sempre uno dei suoi preferiti nell’attacco bianconero. Contro i danesi, si è mosso tantissimo, ma ho la sensazione che non riesca a fare le due fasi, quella dell’attaccante che realizzi e concretizzi le azioni e quello di uomo-assit, capace di dialogare con il suo compagno d’attacco di turno e con i centrocampisti, sbagliando molte volte e accompagnando spesso l’azione da solo. Questo forse è uno dei suoi limiti, e il gol sbagliato di stasera a porta vuota ne è un esempio (oltre ad altre situazioni da gol non concretizzate). Dispiace dirlo ma stasera è stato davvero poco incisivo nella fase realizzativa. Adesso non ci resta che battere i danesi a Torino, e ottenere i tre punti contro il Chelsea specialmente se gli inglesi contro gli ucraini dello Shakhtar non dovessero andare oltre il pareggio nel prossimo turno. Allora basterebbero due vittorie contro danesi e il Chelsea, altrimenti saremo costretti a fare 9 punti e vincere anche in casa dello Shakhtar e credo sarà davvero difficile tutto ciò, ma se la Juve giocherà al 100% sono sicuro che ci qualificheremo per gli ottavi di finale.
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