Giornata densa oggi a Roma, studenti e operai si stanno concentrando in varie piazze per dare vita a una giornata di mobilitazione.
La Fiom. Gli operai della Fioms i sono dati appuntamento a piazza Bocca della Verità alle 9, nella cpaitale. Da ieri sono in sciopero, protestano contro la firma apposta sul nuovo contratto da Film e Uilm, che per l’ennesima volta hannoe scluso la rappresentanza della Cgil dei metalmeccanici, che invece rimane molto critica nei confronti dei contenuti dell’accordo: il segretario Maurizio Landini lo ha bollato come “l’estensione del modello Fiat a tutte le aziende”. Il contratto infatti “cancella il contratto collettivo nazionale – ha detto ancora Landini chiedendo “una legge sulla rappresentanza”.
Gli studenti. Anche la scuola oggi scende in piazza a Roma. Due cortei dei collettivi di sinistra sono previsti: uno alle 9 parte da piazzale Aldo Moro, sede dell’università La Sapienza, mentre un altro, che “origina” dagli studenti di Roma 3 parte da Piramide. I cortei degli studenti non sono stati concordati e non hanno un percorso preciso. Ci sarà anche un corteo di studenti di destra, che parte da piazza Mazzini alle 9,30 e andrà verso piazza Risorgimento.
La solidarietà dei collettivi alla Fiom. “Oggi migliaia di studentesse e
studenti sono scesi in piazza nella giornata dello sciopero generale
indetto dalla Fiom per ribadire con forza la solidarietà e la
condivisdione delle lotte portate avanti da tutti quei soggetti, come
gli operai o i precari, che soffrono la crisi – dice Federico Lo Giudice della Rete della Conoscenza – Siamo in piazza in moltissime città in Italia per rimarcare come le nostre lotte siano simili a quelle degli
operai di Mirafori, Pomigliano, Melfi, Cassino e delle tante fabbriche
di questo paese dove la generazione dei nostri padri subisce la
cancellazione dei diritti, l’eliminazione della democrazia nei luoghi
di lavoro e l’annullamento del contratto collettivo nazionale. Questo
governo prova a giustificare queste manovre dichiarando che sono
pensate in nome della nostra generazione. Noi non crediamo minimamente
a queste bugie e non ci arrendiamo alla precarietà”.