Marò, De Mistura: resta il nodo dei 4 fucilieri
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Marò, De Mistura: resta il nodo dei 4 fucilieri

Il governo indiano insiste per interrogare i fucilieri che erano con Latorre e Girone. Ministro esteri: vorrei essere a capo della giustizia per risolvere la situazione.

Marò, De Mistura: resta il nodo dei 4 fucilieri
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18 Settembre 2013 - 12.09


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Il governo di New Delhi insiste nella richiesta di interrogare in India gli altri quattro fucilieri di Marina che con Massimiliano Latorre e Salvatore Girone formavano il team di sicurezza a bordo dell’Enrica Lexie.

Lo ha detto l’inviato speciale del governo italiano, Staffan de Mistura che ha incontrato oggi il ministro degli Esteri indiano Salman Khurshid. L’Italia ha invece proposto tre possibilità per interrogarli «senza bisogno di inviare i testimoni in India».

Ministro Esteri indiano: vorrei essere il ministro della giustizia – Il ministro degli Esteri indiano Salman Khurshid ha detto oggi scherzando «vorrei essere io al ministero della Giustizia» in modo da dare soluzione allo stallo riguardante le indagini della polizia investigativa Nia sui marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Prima del suo incontro con l’inviato governativo italiano Staffan de Mistura, Khurshid ha detto sorridendo: «È che io sono il ministro degli Esteri, ma per risolvere questo caso mi piacerebbe essere quello della Giustizia».

Lo stesso Khurshid è già stato ministro della Giustizia fra il 2011 ed il 2012. In questo modo il capo della diplomazia indiana ha voluto alludere al fatto che probabilmente è dal ministero del suo collega della Giustizia, Kapil Sibal, che giungono le principali resistenze ad una soluzione del problema dell’interrogatorio degli altri quattro fucilieri di Marina che con Latorre e Girone formavano il team di sicurezza sulla Enrica Lexie.

La Nia ha chiesto di poter interrogare i quattro marò a New Delhi, ma l’Italia ha offerto in alternativa di ospitare una missione della polizia a Roma, di organizzare una teleconferenza o di procurare risposte ad una serie di domande scritte. Nessuna di queste ipotesi è stata accettata, e la polizia ha chiesto sostegno giuridico ai ministeri dell’Interno, della Giustizia e alla Procura della Repubblica.

Latorre: orgoglioso di essere italiano – «Cari amici, mi sento impotente e ripetitivo perché ciò che posso dirvi ora come segno di apprezzamento, è solo e sempre grazie». Lo ha scritto su Facebook il marò Massimiliano Latorre, che con il commilitone, Salvatore Girone, è trattenuto in India da 19 mesi, con l’accusa di aver ucciso due pescatori. «Essere Italiano – ha aggiunto – è come il sentimento dell’amore: non si può toccare, non lo si può vedere, è tanto astratto quanto forte e radicato in ognuno di noi».

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