Ci risiamo. Ancora una volta bisogna mettere in secondo piano discorsi tattici 
e di calcio giocato per parlare dell’ingiurioso e vergognoso comportamento dei 
tifosi, per fortuna non tutti, che ancora affollano gli stadi di tutta Italia e 
dei quali, quelli bianconeri sono stati gli ultimi paladini. Se infatti a 
creare tensione attorno alla Juventus non bastassero le polemiche per i 
presunti “favori arbitrali” tornati di moda per un rigore chiaro non concesso 
nel derby della Mole ,a rendere il tutto più complesso ci si mettono proprio i 
sostenitori della Vecchia Signora ancora una volta colpevoli di striscioni 
eloquenti e stolti che toccano l’argomento della strage di Superga. Il percorso 
logico è sempre lo stesso, non sono solo i sostenitori juventini a macchiarsi 
di tali scempiaggini, bisognerebbe riuscire a raggiungere una parità di 
giudizio e di condanna e altre considerazioni simili. Tutto ciò però non fa che 
sottolineare un campanilismo totale che non permette di analizzare il tema con 
la profondità che invece richiederebbe. Al di là di qualsiasi inimicizia 
proveniente dai colori che si sostengono e oltre qualsiasi tipo di antipatia 
più o meno giustificata, nessun individuo dovrebbe avere la possibilità di 
offendere la morte altrui ,soprattutto quando avvenuta in maniera tragica, per 
di più facendolo in modo plateale e reiterato. Una partita di calcio, in fin 
dei conti un gioco per quanto serio possa essere, non dovrebbe mai permettere 
simili manifestazioni brutali che non fanno che evidenziare quanto un essere 
umano possa essere dotato di poco raziocinio . Nello sport c’è competitività, 
ne è senza dubbio l’essenza primaria, essa però in nessuna maniera deve 
sfociare in mancanza di rispetto di qualsiasi genere. I valori dello sport 
insegnano infatti il reciproco rispetto e una sana competizione, nei limiti 
dell’educazione che sugli spalti, soprattutto italiani, sembra mancare sempre 
di più. Educare un’intera nazione significherebbe farlo al di là delle 
manifestazioni sportive e questa è un’impresa quanto mai ardua, ma oggi ,come 
in molte altre occasioni, il monito è sempre lo stesso: che le autorità 
competenti prendano in mano la situazione, dimostrando che invertire la rotta è 
ancora possibile e che l’utopia di un rispetto totale e reciproco possa ancora 
diventare realtà.
[GotoHome_Torna alla Home]
