di Veronica Matta
CI SONO LE ELEZIONI, QUINDI SI TACEI cittadini asseminesi si domandano, dopo essere finiti sulla stampa nazionale, su quello che accadrà. Ma come tanti ben immaginano non è successo niente e non succederà nulla. Fino a che non si esprimerà la magistratura non succederà nulla. Ma al di là della magistratura, Beppe o chi per lui non ha detto nulla, e questo rappresenta una chiara volontà di far passare tutto in sordina, sperando che la cosa si sgonfi da sola, senza lasciare traccia.
Cosi funziona il M5S o così funziona la politica? Il problema è Beppe che sospende le tre dissidenti che hanno chiesto ad un magistrato di verificare se sono stati commessi degli illeciti? Assolutamente no, ma sarebbe stato bello se non le avessero sospese a priori e le avessero ascoltate. Ma siamo in campagna elettorale e una macchia (anche se nell’ultimo paesino sperduto del mondo come Assemini) non è proficua a questo punto.
Il primo messaggio ad arrivare è questo: “s’insabbia tutto, ci sono le elezioni”.
Se il M5s si sporcasse le mani, sarebbe davvero la fine per l’Italia? Ma d’altra parte perché, per il caso Sardegna, parlarne come se già fossero sporchi, anzi sporchi come gli altri, per tre dissidenti? Il confronto col malaffare, la corruzione e i reati commessi in 20 anni dagli altri, proprio non regge. I problemi però inizieranno adesso. Come farà il movimento a garantire i suoi standard se in ogni Comune, Provincia o Regione i candidati sono sempre di più infiltrati e/o pieni di ombre?
Il M5S imbarca gente di tutti i tipi, e il fatto che stia imbarcando di tutto è il suo più grande errore, perché questo è quello che fanno i partiti che si muovono al motto: “va bene tutto basta che vinciamo!”. Mafiosi, corrotti, tangentisti, piazzisti e smistatori di incarichi che nel territorio hanno un potere enorme di controllo e ricatto sono i primi ad essere eleggibili. I partiti stanno affrontando un crollo di consenso mentre il movimento cinque stelle sale. Chi fa politica da sempre sa come trasformarsi ed eccoli: “lupi vestiti da agnelli”. Il movimento morirà se non capirà che il filtro va fatto a monte? Perché gli scandali saranno sempre più numerosi e allora si che la gente potrà dire: “sono proprio come tutti gli altri”.
Il secondo messaggio ad arrivare è questo: “Beppe non controlla ma epura, dopo”.
Beppe e il movimento quale funzione hanno avuto? Evitare la rivoluzione o farla?
Direi la prima, anche se hanno fatto finta di fare la seconda e forse con il benestare di forze di controllo di massa che sono al di sopra dei finti governi nazionali. Come il calcio convoglia un’aggressività altrimenti incontrollabile, Beppe e Casaleggio hanno creato un movimento che sapesse cogliere il malcontento e convogliarlo.
È stata una bella mossa, così si evita la rivoluzione e poi quando gli animi si saranno sedati si passerà alla fase due: distruggere tutto. E non con un atto di forza frontale ma avvelenando il tutto dall’interno.
Quindi in questi anni e fino al 2018 (anno della riconferma di Renzi) sguinzaglieranno i virus. Persone che non dovranno far altro che essere se stesse: ossia corrotte e corruttibili. A riprova di quanto detto, basta leggere su quanto sta accadendo in Liguria in cui il movimento è diviso per presunte amicizie con l’ndrangheta. Quante “ombre” in tutta Italia, eh! Che ci sia la precisa volontà di non fare nulla? Se guardiamo in Sardegna, le 3 dissidenti che si sono mosse come “vere grilline” incarnandone i valori, esse sono state zittite.
Avvelenare il sistema, per la sua ultima distruzione, è questa la lettura? Beppe come Caronte accompagna il movimento verso la morte? Il suo compito era contenere, non certamente cambiare tutto. Questa campagna elettorale è la riprova che una volontà precisa ha deciso di non agire. Sempre più spesso e con un sistema ormai collaudato e ripetuto. Permettere che le ombre si facciano avanti e far finta di non vederle (nonostante le denunce pubbliche della stampa e dei grillini stessi) suona come una dichiarazione di intenti: il movimento deve morire! E questo sta avvenendo ora in tutta Italia, in tutte le liste. Ma lo scopriremo solo tra qualche tempo, quando il virus avrà fatto il suo effetto e il movimento sarà pieno di bubboni pronti a scoppiare.
In questi anni Beppe e Casaleggio sono stati convocati più volte dall’ambasciatore americano, per chiarire quali fossero le loro intenzioni (reciproche): “come organizzare la primavera italiana e prenderci tutti per i fondelli”. Chi fa dietrologia ha sempre accusato il movimento di essere guidato dalla supervisione dei servizi americani. Ma è una sciocchezza? Eppure i fatti visti confermano una cosa: siamo una Colonia.
Chiunque volesse tenere la propria casa in ordine non farebbe mai entrare cani e porci, se lo permetti in fondo è solo per un motivo: vuoi che la casa sia sporcata e poi abbandonata da tutti.
E non dicano che non se ne sono accorti, che in fondo erano incensurati e che non sapevano, a livello locale, tutti sanno chi sei e i motivi che ti muovono. In tanti si dispiacciono per coloro che si stanno impegnando, mettendoci tempo, convinzione, impegno. Molti rimarranno delusi quando si scontreranno con la dura realtà.
Il problema non è chi ci crede o l’elettorato che spera, ma il problema è il sistema che non vuole cambiare. E chi vuole che il sistema non cambi, i poveri, i senza diritto? Se Beppe non fa nulla è perché anche lui fa parte di quel sistema da preservare e non modificare. Casaleggio? Peggio.
Quello che sto dicendo è già successo. Vi ricordate dell’Occupy wall street? Quel movimento mondiale di contestazione pacifica, nato il 17 settembre 2011 per denunciare gli abusi del capitalismo finanziario a New York. Fu una protesta super valida. Congiuntura storica perfetta. La bolla del 2008. Crisi economica per l’avidità di pochissimi. Ebbene dove sono? Frantumati dall’interno. Hanno messo i virus. Chi li sosteneva con sovvenzioni e donazioni erano multinazionali che poi si sono scoperte corrotte. E quindi? Sono tutti un malaffare. Le notizie specifiche hanno avuto maggiore risonanza dove dovevano averle, ossia gli Stati Uniti. Ma alla fine lo scopo era il medesimo. Cambiare la percezione del movimento a livello collettivo. E in che modo? Sabotandolo dall’interno, “morti”.
Quindi o Beppe fa qualcosa ora e ci smentisce tutta la linea, o sta permettendo che il virus si innesti. E i frutti si vedranno a grappoli. Indovinate quando? Tra qualche anno, certo proprio nella campagna del 2018, quando Renzi si farà un bel secondo mandato, grazie agli scandali del M5s che nessuno si aspettava. “Siori e siore… ecco il finale di uno spettacolo annunciato!”
E se vincono i 5stelle ora “che grande abbaglio!”, anzi più andranno in alto, più giunte avranno, più si faranno male domani. Perché più spazio riusciranno ad ottenere oggi, più virus entreranno domani e la corruzione si sa è come un cancro. Volete che non cadano come mosche?
Puddu in Sardegna ha solo dimostrato con la sua giunta quanto sia facile far cadere un bel proposito nel nulla. “Po su pani, filla mia”, dicevano prima. Le tre dissidenti hanno mostrato con quale attenzione e cura viene protetto chi si schiera a protezione dei valori del movimento, isolate e sospese. La Sardegna è sempre stato un laboratorio (vedi decoder ecc…), si chiamano prove generali. In ogni fiaba che si rispetti ci sono i buoni, i cattivi, la tragedia, la speranza e la fine. Ma questa volta altro che fiaba! Impietosa la realtà!