"Processo iniquo": Strasburgo accusa l'Italia per Amanda
Top

"Processo iniquo": Strasburgo accusa l'Italia per Amanda

La Corte di Strasburgo ha ritenuto valido il dossier presentato dai legali della Knox ed ha comunicato il ricorso al governo italiano affinché possa difendersi.

Amanda Knox
Amanda Knox
Preroll

globalist Modifica articolo

17 Maggio 2016 - 18.51


ATF

La Corte europea dei diritti umani ha accolto in via preliminare il ricorso contro l’Italia presentato da Amanda Knox, la ragazza prosciolta in Cassazione dall’accusa di aver partecipato all’uccisione di Meredith Kercher. La giovane sostiene di aver subito un processo iniquo e di essere stata maltrattata durante l’interrogatorio. La Corte di Strasburgo ha ritenuto valido il dossier presentato dai legali della Knox ed ha comunicato il ricorso al governo italiano affinché possa difendersi.

Nel ricorso presentato alla Corte di Strasburgo il 24 novembre 2013 Amanda Knox, rappresentata dall’avvocato Carlo Dalla Vedova, elenca i motivi per cui lo Stato italiano non le avrebbe assicurato un processo equo nel procedimento che ha poi portato alla sua condanna a tre anni di reclusione per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, il giovane finito in carcere nella prima fase delle indagini sull’ uccisione di Meredith Kercher. Knox afferma che il suo diritto a un equo processo è stato violato perché “non è stata informata in tempi brevi in una lingua a lei comprensibile della natura e dei motivi dell’accusa formulata a suo carico”. Inoltre afferma di non essere stata assistita da un legale durante gli interrogatori del 6 novembre 2007. Infine afferma di non essere stata assistita da un interprete professionale e indipendente nel corso degli interrogatori e che l’agente di polizia che l’ha assistita durante gli interrogatori del 6 novembre 2007 ha fatto le funzioni di mediatore “suggerendo così delle ipotesi su come si erano svolti i fatti”. Amanda Knox invoca inoltre la violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani affermando che “gli scappellotti” che ha ricevuto alla testa hanno costituito un trattamento inumano e degradante. Ora il governo italiano dovra’ fornire alla Corte le prove per discolparsi dalle accuse di Knox. Ma la Corte chiede anche che la ragazza dimostri di aver fatto già ricorso ai tribunali italiani per le violazioni che afferma aver subito.

Ricorso Knox, interrogatorio senza legale  E’ incentrato su quella che viene ritenuta la violazione dei diritti di difesa per l’interrogatorio “senza avvocato” al quale Amanda Knox venne sottoposta la notte del suo arresto il ricorso della giovane americana alla Corte europea dei diritti umani. A rivolgersi all’organismo della giustizia europea sono stati in particolare i legali della Knox, gli avvocati Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova.   

Native

Articoli correlati