“La curva epidemica procede come ci siamo detti, non ci sono innovazioni, si mostra chiaramente in calo e i dati continuano a garantire lo stesso tipo di profilo” di persone colpite da Covid-19, “persone anziane, prevalentemente donne”. A dirlo il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, in conferenza stampa all’Iss a Roma. “Tanto più andremo verso un numero di casi limitato – ha aggiunto – tanto più la segnalazione dei casi diventerà sensibile per intercettare precocemente scostamenti, e questo è veramente un bene”.
L’indice di contagio Rt “oscilla molto” a seconda delle aree, ma si mantiene sotto il valore di 1 in tutte le Regioni italiane, tranne che in Val d’Aosta, dove è pari a 1,06. “La capacità di intercettare” precocemente eventuali focolai “è la chiave di lettura di questa e delle prossime settimane sottolinea Brusaferro – Non possiamo escludere un aumento, ma è legato alla capacità di intercettare i casi, e questo è soprattutto vero dove i casi sono pochi”.
Quella che emerge dal monitoraggio è dunque “una mappa a varie velocità” delle regioni italiane e per Molise e Umbria si parla di “piccoli picchi”, subito rientrati. “Il caso dell’Umbria – ha spiegato riferendosi ai dati della precedente rilevazione che mostravano un innalzamento nella fascia del rischio – è stato oggetto di grosso dibattito”. Questa regione, però, fa notare l’esperto, “ha un numero molto limitato di casi. Laddove ci sono piccoli scostamenti i sistemi di alert lo segnalano, ma ovviamente faccio notare che la scala è di 20-25 casi, diversa rispetto a mille-2 mila casi”. “Lo stesso vale per il Molise – ha aggiunto Brusaferro – che ha avuto un picco legato a un evento, una cerimonia funebre. Parliamo anche in Molise di 10-20-30 casi. Pochi casi. Questo si traduce in un Rt”.
Ci sono poi due estremi, “sono intervalli di confidenza”, e questi dati per le due regioni in questione apparivano in salita. Brusaferro ha però puntualizzato: “Le regioni che la scorsa settimana hanno creato grande scalpore oggi sono chiaramente più basse questa settimana”. Il dato rilevato “si riferisce ai primi di maggio, questo ci dice che c’è grande oscillazione” che viene fotografata dal monitoraggio e “che ci dà un elemento dinamico. Laddove ci sono pochi casi, ci segnala l’importanza di averli segnalati. Garantisce che quel sistema sanitario regionale è in grado di intercettarli rapidamente”.
Insomma “le nostre misure hanno funzionato, la curva ci dice che in tutte le regioni hanno funzionato, sia dove il virus ha circolato di più sia dove ha circolato di meno e dove oggi si hanno casi molto limitati. Oggi però il virus ancora circola. Anche se in calo, circola e non possiamo permetterci di allentare le misure di comportamento individuale”
L’analisi dei dati mostra “un netto trend in calo in Lombardia, sebbene sia la regione più colpita. E questo è un segnale positivo”, ha sottolineato Brusaferro aggiungendo che i dati del monitoraggio della situazione di Covid-19 in Italia “non mostrano segnali di sovraccarico delle terapie intensive”.
“Non è una pagella, non è un giudizio. Mi spiace leggere interpretazioni con promossi e bocciati. Non è questo il tema. Questo è un sistema di attenzione, che aiuta il livello locale a intervenire rapidamente”, ha puntualizzato. Tutto questo, ha spiegato, serve “per continuare a garantirci quei gradi di libertà faticosamente conquistati. L’uso di questo strumento deve essere uno dei navigatori. E i dati che abbiamo oggi sono dati buoni un po’ per tutto il Paese”.
“Sta crescendo la quota degli asintomatici o dei paucisintomatici. Questo perché le Regioni si stanno orientando verso l’aumento dei tamponi e verso il contact tracing e questo garantisce la diagnosi di nuovi casi soprattutto asintomatici. E’ un segnale di come il Servizio sanitario nazionale in tutte le sue articolazioni riesca a intercettarli”., ha detto ancora Brusaferro ribadendo che la presenza di situazioni a diverse velocità in Italia, “con regioni in cui da giorni non ci sono stati decessi e il numero di casi è molto limitato”, mentre in Lombardia si notano ancora più casi, anche se “il trend è in netto calo”.
“Nei giorni scorsi – ha ricordato – parlavamo di piccole zone rosse ancora in Italia, ma la capacità del Servizio sanitario nazionale di intercettarle vuol dire che riesce ad agire precocemente e a mettere in atto misure chirurgiche di controllo. Oggi possiamo permetterci di aggiungere livelli di libertà e di vedere l’impatto che avranno. Dalla prossima settimana avremo i dati che ci consentiranno di capire meglio come sta evolvendo la situazione. Oggi i dati ci danno la garanzia che in tutte le regioni c’è capacità di intervenire e, se la prossima settimana si avranno curve in qualche situazione in aumento, che è uno scenario possibile, il sistema sarà capace di agire”.