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Si continua a cercare e a indagare sulla morte sul lavoro di Laila El Harim, la 40enne deceduta mentre lavorava nell’azienda d’imballaggi “Bombonette” di Camposanto, nel Modenese.
Sul cellulare della donna sono state trovate diverse foto che avrebbe scattato al macchinario ogni volta che questo andava in blocco e che inviava ai tecnici, che dovevano poi intervenire.
Sul cellulare della donna sono state trovate diverse foto che avrebbe scattato al macchinario ogni volta che questo andava in blocco e che inviava ai tecnici, che dovevano poi intervenire.
Laila El Harim avrebbe parlato dei problemi con la fustellatrice anche al compagno, dal quale aveva avuto una bambina. “Se ne lamentava spesso – ha raccontato l’uomo -. Diceva che la macchina si bloccava, che non andava. E spesso dovevano intervenire gli elettricisti”.
Saranno ora gli inquirenti, che hanno aperto un fascicolo per omicidio colposo, a dover stabilire se ci sia stata una correlazione tra i malfunzionamenti documentati dalla 40enne e la sua morte. Gli investigatori stanno, inoltre, cercando di fare chiarezza sul perché il sistema di sicurezza fosse attivabile solo manualmente.