Ci auguriamo che non esistano giustificazioni che possano indurre le autorità a non andare in fondo a questa oscura vicenda.
I legali del nonno Shmuel Peleg, agli arresti domicialiari in Israele, sostengono che non gli siano mai stati notificati il divieto di espatrio e tutti i provvedimenti relativi alla vicenda Eitan dal 10 agosto in poi.
A sostegno della loro tesi, portano il documento del 10 agosto firmato dal giudice tutelare di Pavia, Michela Finucci, che rigetta la nomina a tutore di Peleg e invita il tutore, la zia Aya, “a domandare” al nonno del bambino “la consegna del passaporto” del piccolo “entro e non oltre il 30 agosto 2021”.
“Ritenuto quindi meno l’interesse di Samuel Peleg e di Esther Cohen a rimanere inseriti nel presente procedimento ed avere accesso agli atti esperiti successivamente al deposito telematico di detto procedimento – si legge nell’atto giudiziario – il giudice manda alla cancelleria perché compia quanto necessario al fine di non mantenere più inserite nel procedimento le parti indicate”.
Da queste ultime parole, secondo i legali, si evince che non avrebbero più potuto ricevere comunicazioni, mai nemmeno notificate in altro modo, sul portale del processo civile telematico Polisweb.
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