Non siamo ancora agli sgoccioli e non è ancora tempo di mettere da parte il saluto a colpi di gomito, per ripristinare la stretta di mano e i baci sulle guance.
L’avvertimento arriva dal dottor Carlo Signorelli, ordinario di igiene all’università Vita e Salute-San Raffaele, in un’intervista al Corriere della sera.
In Italia la curva decresce, ma bisogna mantenere alta l’allerta, anche a fronte di ciò che sta accadendo negli altri paesi: in Gran Bretagna, paese col quale abbiamo scambi intensi di persone, il numero dei contagi è preoccupante
“Gli inglesi sono stati i primi a vaccinarsi in Europa, prevalentemente nelle fasi iniziali col vaccino di AstraZeneca che ha una copertura inferiore a quella dei vaccini a mRna, Pfizer e Moderna. Inoltre le misure di contenimento sono state revocate dalla scorsa estate”
Non è la stretta di mano in sé veicolo di trasmissione del virus, ma il problema è generato dal fatto che nel corso della giornata portiamo quelle mani al viso innumerevoli volte. La cautela sta venendo meno, specie a casa propria:
“Ci sono ancora molti focolai domestici, contagi tra persone che abitano nella stessa casa. Dispiace dirlo ma dovremmo prestare attenzione anche in famiglia. Non l’abbiamo ancora scampata. Ci vuole cautela. Il virus circola e la quota dei non vaccinati lo portano in giro”
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