Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ha commentato i dati settimanali della fondazione che confermano un aumento nel nostro paese della diffusione del virus, di contagiati e di ricoveri ospedalieri proponendo due soluzioni.
“Nello scenario attuale caratterizzato dal progressivo aumento della circolazione virale e dalla riduzione dell’efficacia vaccinale che impone la dose di richiamo, sono due le decisioni politiche che possono minimizzare il rischio di misure restrittive. La prima è ridurre a 6 mesi la validità del green pass rilasciato a seguito di vaccinazione, in linea con le evidenze scientifiche sulla durata della protezione vaccinale e con le indicazioni per la dose di richiamo”.
Mentre per “La seconda – ha aggiunto il presidente di Gimbe – è introdurre l’obbligo vaccinale sia per il ciclo primario, sia per la dose booster, almeno per tutte le categorie di lavoratori a contatto con il pubblico. Invece – ha concluso – non convince affatto il ‘super green pass’ sul modello austriaco, di fatto un ‘surrogato’ dell`obbligo vaccinale: escludere il tampone dalle modalità per il rilascio della certificazione verde – pur identificando le attività essenziali per le quali tale opzione rimarrebbe valida – rischia solo di aumentare le tensioni sociali senza alcuna garanzia di aumentare coperture vaccinali e adesione alla terza dose”.
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