Tentò di soffocare la moglie nel sonno (prima di gettarsi dal balcone): assolto perché affetto da sonnambulismo
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Tentò di soffocare la moglie nel sonno (prima di gettarsi dal balcone): assolto perché affetto da sonnambulismo

Tentò di soffocare la moglie, ma era sonnambulo: "Mio marito si è girato e non sembrava nemmeno lui. L'ho visto mettersi le mani nei capelli e poi lasciare la stanza per raggiungere la finestra e lanciarsi nel vuoto". 

Tentò di soffocare la moglie nel sonno (prima di gettarsi dal balcone): assolto perché affetto da sonnambulismo
Un'aula di tribunale
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23 Febbraio 2024 - 16.02


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Un uomo aveva provato a soffocare la moglie nel sonno ed era stato arrestato il 4 gennaio del 2021 ma oggi è stato assolto perché ha dimostrato di essere sonnambulo. 

“Aveva il cervello spento”, ha dichiarato in aula il perito del Giudice delle indagini preliminari. “L’uomo non poteva rendersi conto di quanto stava facendo”. Una tesi accolta anche dal pubblico ministero che ha chiesto l’assoluzione. Il dibattimento ha dimostrato che l’uomo soffriva di parasonnia e che, quando aveva tentato di uccidere la moglie soffocandola con un indumento in pile, aveva agito da sonnambulo ed era in una condizione di incoscienza. I due vivevano da separati in casa, ma nonostante il loro matrimonio si fosse concluso, erano rimasti in rapporti amichevoli. 

“Mi sono messa a urlare chiamando mio figlio – aveva raccontato la donna – Mio marito si è girato e non sembrava nemmeno lui. L’ho visto mettersi le mani nei capelli e poi lasciare la stanza per raggiungere la finestra e lanciarsi nel vuoto”. 

Svegliato da un morso della moglie e dopo essersi reso conto della gravità di quanto fatto, il 58enne quella notte si lanciò dal terzo piano fratturandosi entrambe le gambe. Rimase piantonato in ospedale per quattro mesi. La donna non ha mai pensato che volesse ucciderla e per questo non si è costituita parte civile contro di lui.

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