di Francesco Tunda
Dopo una mossa abbastanza lunga, quando l’Onda che era di rincorsa entra al verrocchino, schizzano via in tre: Montone, Leocorno e Pantera con gli altri dietro ammucchiati come lo erano. Giuseppe Zedde, detto Gingillo, segue il viottolo classico, sfilando a san Martino, rilanciando il cavallo nella discesa dopo la Cappella e sfiorando con accortezza il colonnino nella curva del Casato.
Dietro la Pantera il Pesse (Velluto) e Viso d’Angelo, gran conoscitore del tufo di piazza: ha corso già sette palii e ha tentato di resistere mentre sentiva sul collo il fiato di Tittia, in grande rimonta. Ma Gingillo voleva questa vittoria, voleva il suo quarto Palio in carriera, mentre un po’ d’amaro in bocca deve esser rimasto a Tittia che ormai tenta di essere il vero padrone della Piazza: con le sue 11 vittorie si avvicina ai record di Bruschelli (13) e del mitico Aceto (14).
La mossa è stata tormentata non solo per il posto alla mossa che la sorte aveva assegnato alle due rivali (ottavo il Leocorno, nono la Civetta), ma per la bagarre che fin dall’inizio ha coinvolto l’Aquila, richiamata una volta dal mossiere, e il Bruco con cavalli e fantini che non riuscivano mai a trovare la posizione.
Dunque il cencio torna, dopo tredici anni, in quella contrada che occupa il bellissimo complesso dei Servi: l’ultima vittoria l’aveva infatti ottenuta nel 2012. Per giorni le strade che da Pantaneto portano a Porta Romana si tingeranno di rosa.
D’altra parte questo è stato un palio che al rosa, intesa come cronaca, ha dedicato gran spazio: attori, politici, sportivi hanno occupato le trifore degli inimitabili palazzi storici. Ma, fra tutti, a prevalere è stata Madonna che festeggerà, proprio stasera, in una location a prova di paparazzi i suoi 67 anni. Ha gusto la signora della musica mondiale: il compleanno dell’anno scorso l’aveva festeggiato in una Pompei chiusa, per l’occasione, ai visitatori. Ma nel Palio, in questa festa che di divi e dive, di scrittori e attori ne ha conosciuti un bel po’, a festeggiare saranno, lei a parte, i contradaioli del Montone.