Autista ucciso nell'assalto al bus dei tifosi del Pistoia basket: tre fermi, due sono di estrema destra

Nelle ore successive all’agguato, sono stati fermati tre sospettati, tutti appartenenti a gruppi di estrema destra e legati agli ambienti ultras della “Curva Terminillo”

Autista ucciso nell'assalto al bus dei tifosi del Pistoia basket: tre fermi, due sono di estrema destra
Assalto al bus con i tifosi del Pistoia Basket
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20 Ottobre 2025 - 21.59


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Un tragico episodio di violenza ha sconvolto il mondo dello sport. Sulla Rieti-Terni, un pullman che riportava in Toscana i tifosi del Pistoia Basket è stato assalito con pietre e mattoni. Uno dei due autisti, Raffaele Marianella, 65 anni, è stato colpito a morte. La Procura di Rieti, guidata da Paolo Auriemma, ha aperto un fascicolo per omicidio volontario.

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Indagini e prime ipotesi

Nelle ore successive all’agguato, sono stati fermati tre sospettati, tutti appartenenti a gruppi di estrema destra e legati agli ambienti ultras della “Curva Terminillo”, vicina alla Sebastiani Basket Rieti. I tre sarebbero parte di un gruppo più ampio di tifosi coinvolti nell’assalto. Gli investigatori avrebbero raccolto gravi indizi di colpevolezza a loro carico, portando all’emissione dei fermi.

Tuttavia, la Procura di Rieti ha in seguito precisato: “Al momento non ci sono fermi. Domani ci sarà l’autopsia”, come dichiarato dal procuratore capo Paolo Auriemma. Le indagini, coordinate dal pm Lorenzo Francia, proseguono senza sosta, con analisi di filmati e celle telefoniche.

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Secondo fonti investigative, tra i sospettati figurano una decina di ultras della curva reatina, diversi dei quali già noti alle forze dell’ordine e collegati a movimenti dell’estrema destra cittadina. Alcuni di loro sono stati sentiti dagli uomini della Digos e della Squadra Mobile di Rieti.

L’autopsia e le misure straordinarie

Il magistrato ha disposto l’autopsia sul corpo dell’autista per accertare le cause esatte della morte. Nel frattempo, la Federbasket ha deciso di far disputare a porte chiuse le partite casalinghe della Sebastiani Rieti fino alla chiusura delle indagini, come segnale di responsabilità e rispetto.

La pista dell’estrema destra

Le indagini confermano il coinvolgimento di elementi riconducibili ai movimenti neofascisti locali. I sospettati apparterrebbero alla “Curva Terminillo”, già segnalata in passato per episodi di tensione e violenza al PalaSojourner. Emergono inoltre chat WhatsApp che parlano di una vera e propria “missione punitiva” pianificata da almeno tre tifosi di Rieti. Tali conversazioni, ora al vaglio della Procura, potrebbero rivelarsi decisive per ricostruire la dinamica e le responsabilità dell’agguato.

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Le reazioni

Il presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, ha invocato una risposta forte: “Che sia dato un forte segnale e che le logiche delinquenziali non entrino non solo nel basket, ma nell’intero sport. Sono al vostro fianco per tutte le iniziative che prenderete insieme al ministro dello Sport e i giovani Andrea Abodi e al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi”.

La Federazione ha inoltre annullato l’amichevole tra la Nazionale e la Sebastiani Rieti. “Per ricordare e commemorare il signor Raffaele Marianella, il presidente Petrucci, con il consenso di tutto il Consiglio Federale, ha disposto un minuto di silenzio e il lutto al braccio per tutte le gare di questa settimana, in ogni campionato”, si legge in una nota ufficiale.

Petrucci ha voluto ribadire: “Coloro che hanno assaltato il pullman di sicuro non sono tifosi, sono delinquenti. Dobbiamo tutelare la pallacanestro e difendere il tifoso per bene, quello che porta la famiglia alle partite”.

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Anche il ct dell’Italia, Luca Banchi, ha espresso dolore ma fermezza: “Basta il gesto di uno per inquinare il lavoro di tutti, ma non possiamo dare ad altri la possibilità di appropriarsi del nostro lavoro. Potevamo annullare il raduno, ma abbiamo deciso di tenerlo comunque nel rispetto del lutto, ma anche del lavoro fatto dagli azzurri”.

Un agguato pianificato

La dinamica appare sempre più chiara: non un gesto improvvisato, ma un attacco premeditato. “La tragedia che si è verificata ieri in provincia di Rieti rappresenta l’ennesimo allarme rosso rispetto a una violenza cieca, spavalda e sempre più diffusa che ormai infesta il Paese in ogni contesto”, ha dichiarato Valter Mazzetti, segretario generale della Fsp Polizia di Stato.

“Il dramma senza fine della morte di un uomo innocente per motivi così vili e abietti è reso ancor più atroce dal fatto che l’agguato al pullman dei tifosi di Pistoia sia stato pianificato, con modalità di esecuzione di stampo criminale”, ha aggiunto Mazzetti, sottolineando la gravità dell’azione.

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Il ricordo di Marianella

“Raffaele è stato con noi otto-nove anni, lo ricordo come una persona corretta, ha fatto l’autista nel migliore dei modi. Adesso è successa questa barbarie…”, ha detto Giuliano Del Rio, ex datore di lavoro della vittima, ricordando un uomo esperto e affidabile, da poco passato alla ditta Jimmy Travel.

Un lavoratore stimato, ucciso da un gesto di violenza politica e teppistica che riporta in primo piano il problema dell’infiltrazione neofascista negli ambienti ultras. Un’aggressione brutale che trasforma una serata di sport in una pagina nera per il Paese.

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