di Giulia Nitti
Nessun incontro tra il ministro degli Interni, Roberto Maroni e il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, alla vigilia dell’appuntamento di Pontida.
Maroni ieri è andato nella sede di via Bellerio, ma Bossi non c’era. Lo stesso ministro degli Interni ha tenuto, apparentemente, a sdrammatizzare la manifestazione di domenica, rifiutandosi di rivelare chi parlerà.
“Non c’è ancora una scaletta – ha detto – noi siamo gente del popolo, non decidiamo tre giorni prima”, ma è sembrato che anche questa indeterminatezza segnalasse il clima di tensione che c’è nel partito.
Maroni aspira a parlare assieme a Bossi
Ma, in realtà, aspira a parlare assieme a Bossi e a essere ufficializzato come il numero 2 della Lega e futuro numero 1, confinando Umberto tra i “padri del partito”, imponendo di fatto una svolta politica al partito-movimento.
Lo scontro sotterraneo continua e soltanto domani si vedrà come è andata a finire.
Bersani: “La Lega rifletta bene”
“Riflettano a fondo se è il caso di rilanciare sulla vecchia strada o se è il caso di cercare una strada nuova, come credo sia indispensabile”. Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, commenta l’appuntamento di domenica della Lega a Pontida. “Io faccio un augurio alla Lega – ha aggiunto Bersani – affinché questo appuntamento la aiuti ad andare a fondo del problema. La Lega – ha concluso il segretario del Pd – governa da 8 anni degli ultimi 10. Ha governato da Roma per tutto il Paese e i risultati non ci sono né per il nord, né per l’Italia e non ci sono nemmeno per la Lega”.
Leoluca Orlando: “O strappano o nel baratro con Berlusconi”
Il portavoce dell’Idv, Leoluca Orlando, lo dice chiaramente: “O domenica a Pontida la Lega strappa e si ferma o va avanti e precipita nel baratro con Berlusconi, perché gli italiani sono stanchi dei penultimatum del Carroccio che finiscono a tarallucci e vino”.
La domanda che tutti si pongono ora è infatti cosa succederà nel tradizionale raduno del Carruccio a Pontida. Bossi staccherà la spina al governo o continuerà a sostenere la maggioranza?
Maroni: “Pontida appuntamento che influirà”
Quello che è certo è che domenica sarà un appuntamento “importante”, capace di “influire sulla scena politica”. Sono le parole di Roberto Maroni, ministro dell’Interno esponente di punta della Lega.
Sugli interventi degli esponenti leghisti a Pontida, Maroni ha poi spiegato che nulla è ancora stato deciso. “Noi siamo fatti così – ha detto – decidiamo all’ultimo momento perchè non abbiamo un cerimoniale così rigido che si definisce tre giorni prima. Noi siamo gente del popolo”.
Sarà “un appuntamento importante in cui si diranno tante cose che certamente influiranno sulla scena politica, perché la Lega è sempre determinante e ancora una volta gioca un ruolo da grande protagonista”: ha sottolineato il ministro.
L’entusiasmo di Calderoli
A sentire Roberto Calderoli, l’alleanza tra Bossi e Berlusconi non vacilla. Ieri il ministro per la Semplificazione si è lasciato prendere dall’entusiasmo, e ha lanciato un “evviva!”. Il riferimento è alla questione immigrazione, uno dei punti su cui il governo, se vorrà andare avanti, dovrà trovare una soluzione.
E secondo Calderoli, la via d’uscita è a portata di mano: “Silvio Berlusconi si attiverà personalmente con il governo provvisorio della Libia per l’impegno al raccoglimento dei loro profughi che arriveranno sulle nostre coste”.
Aspettando Pontida
Basterà per salvare l’esecutivo da morte certa? Gli altri della Lega aspettano, aspettano Pontida. Mentre Umberto Bossi rettifica il suo pollice verso: “Era per i giornalisti, non mi riferivo al governo”, Maroni, quando gli si chiede se è tutto a posto risponde gelido: “Io rimanderei a Pontida”. Insomma, tutto è rimandato a domenica, quando il senatur – e solo lui – parlerà e dirà finalmente la sua. Su questo anche Roberto castelli è stato esplicito: “Il governo è in difficoltà e Pontida sarà un esame insieme con i nostri militanti per rilanciare l’azione della Lega”.
Argomenti: silvio berlusconi
