Manovra, oggi il voto finale, Napolitano: Un miracolo

Ieri il sì del Senato. Tremonti: "Per il bene del paese", e ringrazia le opposizioni. Tagli all'istruzione, agli asili nido, alle famiglie e alla sanità.<br>

Tagli all'istruzione, agli asili nido, alle famiglie e alla sanit
Tagli all'istruzione, agli asili nido, alle famiglie e alla sanit
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15 Luglio 2011 - 09.19


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di Giulia Nitti

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Nessuna sorpresa. Il Senato ha approvato ieri pomeriggio la manovra – su cui il governo aveva posto la fiducia – con 161 sì, 135 no e 3 astenuti. Tra oggi e domani il voto finale alla Camera.
“Un miracolo”: commenta il presidente della Repubblica Napolitano riferendosi alla rapidità dei tempi. Nel suo intervento a palazzo Madama prima del voto, Tremonti ha difeso l’azione del governo e ringraziato le opposizioni per la collaborazione con la maggioranza.
“Chi fa una manovra come questa vuole il bene del paese”: ha detto il ministro del Tesoro. E ha concluso rivolto alle opposizioni: “Il paese ci guarda: siamo diversi certo ma non troppo divisi. Per questo sono orgoglioso di essere qui con tutti voi”.

Tagli alla sanità, asili e famiglia

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Passando ai contenuti, la manovra “si rafforza”, come aveva anticipato ieri Tremonti, e l’impatto del provvedimento sale oltre i 70 miliardi al 2014.
Tra le novità, oltre le pensioni e il ticket sanitario previsto già da lunedì (di seguito tutte le misure), diversi i tagli delle agevolazioni fiscali, che non verrà applicato soltanto se entro il 30 settembre 2013 sarà esercitata la delega per la riforma dell’assistenza.
Il taglio sarà del 5% per il 2013 e del 20% a partire dal 2014 e il gettito previsto da destinare alla correzione del deficit sarà pari a regime a 20 miliardi (4 miliardi nel 2013 e 20 miliardi a partire dal 2014).
Il taglio toccherà tutte le 483 agevolazioni fiscali anche quelle per le famiglie. Fra le numerose voci vengono colpiti i nuclei con figli a carico, le spese per l’istruzione, quelle mediche e per gli asili nido.
I tagli riguarderanno tutte le voci di agevolazione fiscale ma sarà poi il governo a decidere come intervenire.
A subire una sforbiciata saranno anche i bonus per le ristrutturazioni edilizie, il terzo settore, le Onlus, l’Iva, le accise e i crediti d’imposta.

Tremonti al Senato: “O si va avanti o a fondo”

“Non ci può essere una politica italiana diversa da quella europea. Serve una governance che guidi i paesi membri verso un destino comune”: inizia così il ministro dell’Economia Giulio Tremonti il suo intervento al Senato, dove il governo ha posto la questione di fiducia sulla manovra.
La salvezza per l’Europa – ha aggiunto – viene dalla politica e non dalla finanza. Quindi: “O si avanti o si va a fondo”, e l’unica soluzione è una risposta “politica comune europea”.

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Come sul Titanic

“La politica non può più fare errori”: prosegue. “Anche perché è come sul Titanic: non si salvano neanche i passeggeri in prima classe”.
“Serve un duro e responsabile lavoro comune”, aggiunge chiarendo il primo obiettivo da raggiungere: “Dobbiamo introdurre la regola d’oro del pareggio di bilancio nella Costituzione”.

Tutte le modifiche: dal ticket alle pensioni

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Diverse le modifiche anticipate ieri alla manovra: dal ticket sanitario alle pensioni d’oro, allo stop all’indicizzazione.
Di seguito le novità al testo come è uscito dal primo passaggio a Palazzo Madama.
Per il ticket, è previsto fin da lunedì prossimo il pagamento di 10 euro sulle ricette mediche e di 25 euro per gli interventi del pronto soccorso in codice bianco.
La misura sarà operativa già da lunedì prossimo, cioè dall’entrata in vigore della manovra.
Viene previsto anche un contributo di solidarietà fino al 2014 per le cosiddette pensioni d’oro, cioè superiori ai 90 mila euro annui. Il contributo ammonta al 5% per la parte eccedente i 90.000 euro, e del 10% per la parte eccedente i 150.000 euro.

Le novità sulle pensioni

Ma non è l’unica novità che riguarda le pensioni.
Sale infatti dal 45 al 70% rispetto al testo originario della manovra l’indicizzazione delle pensioni medie, (quelle superiori ai 1.428 euro al mese, che nel testo sono indicate come quelle “ammontanti a circa il triplo degli assegni minimi”). Confermato la piena indicizzazione di quelle inferiori a quella soglia, e l’azzeramento per quelle superiori a cinque volte il minimo, cioè quelle superiori a 2.380 euro mensili.
Cambia anche l’aggancio della pensione alle aspettative di vita: anticipato al primo gennaio 2013 anzichè dal 2014.
Dal 2013 dunque – si legge nel testo – l’incremento sarà di 3 mesi perchè verrà assorbito l’incremento della speranza di vita già registrato nel triennio precedente risultante superiore (4 mesi).
Per gli anni successivi (dal 2016) la stima degli adeguamenti triennali è pari a 4 mesi fino a circa il 2030 con successivi adeguamenti inferiori (3m mesi) i fino al 2050 circa. L’adeguamento cumulato al 2050 è pari a circa 3 anni e 10 mesi.

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Imposta di bollo sui titoli

Cambia l’imposta di bollo sul dossier titoli: secondo l’ultima versione del relatore alla manovra, sarà di 34,20 euro per i depositi sotto i 50mila; 70 euro tra 50mila a 150mila; 240 euro da 150mila a 500mila euro; 680 euro per depositi superiori ai 500mila euro.
Poi dal 2013 tra 50mila e 150mila si pagheranno 230 euro; tra 150mila e 500mila 780 euro e 1.100 euro per depositi oltre i 500mila euro.
La relazione spiega che la norma riguarderà circa 22 milioni di titoli con un recupero di gettito su base annua di circa 897 milioni per i primi due anni e circa 2.525 milioni per gli anni a partire dal 2013.

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