Chiama “chi pensa a sistemarsi mentre la casa brucia” un “irresponsabile”. A Silvio Berlusconi saranno fischiate le orecchie quando stamattina sul Corriere della sera ha letto l’intervista al cardinale Angelo Bagnasco. Intervista per alcuni versi inedita, perché a mettere i piedi nel piatto della politica viva è un cardinale in persona, non un esponente dei cattolici organizzati.
Bene, per il Vaticano che Monti si sia dimesso (o meglio, sia stato dimesso) è un vero peccato, e chi si è reso responsabile del gesto non ha l’approvazione della Chiesa e con tutte le probabilità del relativo “pacchetto di voti”. “Non si può mandare in malora i
sacrifici di un anno, che sono ricaduti spesso sulla fasce più
fragili. Ciò che lascia sbigottiti e’ l’irresponsabilità di
quanti pensano a sistemarsi mentre la casa sta ancora
bruciando” – dice il presidente della Cei al Corsera – “La preoccupazione più grande – spiega – è la
tenuta del nostro Paese e quindi la coesione sociale”.
E quanto sta accadendo in questi giorni
è la riprova di “una crisi che non è solo economica e sociale
ma culturale e morale. Per troppo tempo i partiti sono stati
incapaci di pervenire a decisioni difficili e a parlare il
linguaggio della franchezza e non quello della facile
demagogia”. Per Bagnasco, la decisione del premier Monti di
lasciare “era forse inevitabile” anche se “la chiusura
anticipata della legislatura e’ sempre un segnale negativo per
la politica e un Paese. Ma i grandi sacrifici che sono stati
richiesti hanno il diritto di vedere frutti concreti, oltre ad
avere permesso di non cadere nel baratro del fallimento del
sistema-Paese. Inoltre e’ saggio tenere in seria considerazione
l’autorevolezza che l’Italia ha acquisito in campo europeo e
internazionale”. E ipotizzando un prossimo scenario politico,
Bagnasco spiega che “sarebbe un errore in futuro non avvalersi
di chi ha contribuito in modo rigoroso e competente alla
credibilità del nostro Paese in campo europeo e internazionale
evitando di scivolare verso situazioni irreparabili”.
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