Roberto Calderoli insulta il ministro Kyenge, ma la Lega non si scompone più di tanto. Così come altri esponenti del Carroccio, il vice-segretario della Lega Matteo Salvini difende il vicepresidente del Senato e ironizza sul caso con un post su Facebook: “Io mi indigno con chi si indigna. Napolitano, taci che è meglio”.
“Napolitano si indigna per una battuta di Calderoli – ha scritto -. Ma Napolitano si indignò quando la Fornero, col voto di Pd e Pdl, rovinò milioni di pensionati e lavoratori?”.
Salvini si riferisce alla dichiarazione del Capo dello Stato sul caso Calderoli-Kyenge. Napolitano ha fatto trasparire tutta la sua “indignazione” per gli insulti al ministro dell’Integrazione, citando oltre agli insulti alla Kyenge anche le minacce arrivate via Facebook a Mara Carfagna e l’incendio che ha devastato il liceo Socrate per evidenziare tutta la sua preoccupazione per il clima di odio e l’imbarbarimento civile che ha dominato in questi ultimi due giorni.
Cota: battuta di Calderoli strumentalizzata – “È stata una battuta, sono sconcertato dalla strumentalizzazione che ne viene fatta – ha commentato il governatore del Piemonte, Roberto Cota – Si usa una battuta probabilmente per non parlare dei problemi politici, per esempio della linea che questo governo ha messo in campo in tema di immigrazione, che non condivido assolutamente e ritengo fuori da ogni logica”.
Tosi: Calderoli ha sbagliato – Controcorrente, invece, il sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi: “Calderoli ha sbagliato, l’offesa personale non va usata, né nella vita né nel confronto politico. Inoltre, ha spostato il tema su cose che sono offensive e di nessuna utilità, quando il problema dell’immigrazione è un problema vero di cui bisogna parlare”.
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