L’Aula della Camera ha bocciato le pregiudiziali di costituzionalità dell’opposizione alla riforma della legge elettorale presentate da Sel, Pi, Fdi e M5s sulla riforma della legge elettorale. È stato richiesto il voto segreto, ma la seduta è stata subito sospesa ed è ripresa alle 14:30. Lega Nord, Fratelli d’Italia, Sel e Movimento 5 Stelle tornano all’attacco alla Camera chiedendo che si ripeta la votazione sul mandato al relatore per la legge elettorale e si torni, quindi, in Commissione.
L’esame della riforma della legge elettorale riprenderà nell’Aula della Camera martedì mattina 11 febbraio. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
“Le votazioni per il mandato a relatore devono avvenire in modo regolare, lei deve garantirlo – ha spiegato Massimiliano Fedriga della Lega Nord rivolgendosi a Laura Boldrini -. A molti commissari della prima commissione ieri è stato impedito, la invito a rispettare la regolarità delle procedure”. “La votazione in Commissione ieri è stata regolare”, ha risposto Francesco Paolo Sisto, presidente della Commissione e relatore della legge. Dopo una sospensione di una decina di minuti accordata per esaudire la richiesta della Lega, l’Aula è poi tornata a riunirsi e sono cominciate le operazioni di voto sulle pregiudiziali.
La Lega, quindi, non sta partecipando alle votazioni. Lo ha ribadito Giancarlo Giorgetti in solidarietà per Christian Invernizzi, “cui ieri è stato impedito di votare in Commissione”. “Non c’è violenza maggiore di impedire a un deputato di votare”, ha ribadito. Boldrini ha detto che “del tema si occupa l’Ufficio di presidenza”. “Ieri al deputato Invernizzi è stato impedito di partecipare a una votazione. Ieri c’e’ stata violenza fisica, sessista, ma la violenza più inaudita e assolutamente inaccettabile e’ quella che in un aula impedisce a un deputato che rappresenta la nazione di poter votare”, ha sottolineato. Non sappiamo di chi sia la responsabilita. Sappiamo che un fatto certo e’ che un deputato non ha potuto votare. Ci è stato negato di rivotare, le motivazioni non le condividiamo e crediamo che sia il presidente della Camera, non la maggioranza, a dover garantire il diritto di votare”, ha proseguito. Per questo noi, gruppo della Lega, in segno solidarietà a Cristian Invernizzi, non parteciperemo alle votazioni della Camera e speriamo che sia un’occasione di poter riflettere su quanto avvenuto”, ha concluso Giorgetti abbandonando l’Emiciclo con i suoi colleghi.
Anche i deputati M5s abbandonano l’aula della Camera dopo la bocciatura del rinvio in commissione della legge elettorale. “Non saremo mai complici di questo ennesimo scempio e abbandoniamo immediatamente l’Aula” ha detto Giuseppe Brescia. La presidente Boldrini si è detta “dispiaciuta”. Nel voto segreto sulle pregiudiziali di costituzionalità contro la legge elettorale sono spuntati una ventina di franchi tiratori. Tabulati alla mano, sono tra i 21 e i 30 i deputati che, nel segreto dell’urna, hanno votato per bocciare la legge elettorale, in dissenso dal loro gruppo.
Alla richiesta del Carroccio si sono uniti Giorgia Meloni (FdI): “Sostengo la proposta, anche FdI non ha potuto partecipare al voto sul mandato al relatore. Chiediamo che si proceda a una ripetizione del voto”. poi il M5S con il capogruppo Federico D’Inca, e Sel con il capogruppo Gennaro Migliore. Contraria la posizione del Pd con Ettore Rosato: “Riteniamo che bisogna andare avanti. La votazione è stata regolare come ha certificato il presidente della commissione Sisto. Quindi procediamo con il voto sulle pregiudiziali”.
Salvini: “Boldrini si dimetta o sarà caos” – Anche la Lega punta i piedi sull’onda lunga grillina: “Boldrini inadeguata. Si dimetta subito o sarà il caos”, dice il segretario Matteo Salvini. La Lega non partecipa alle votazioni della Camera sulla legge elettorale in solidarietà per Christian Invernizzi, “cui ieri è stato impedito di votare in Commissione”. “Non c’è violenza maggiore di impedire a un deputato di votare”, ha detto Giorgetti. Boldrini: “Del tema si occupa l’Ufficio di presidenza”.
M5s presenta emendamento su conflitto di interessi – Il M5s ha depositato in Aula alla Camera un emendamento alla legge elettorale sul conflitto d’interessi. La proposta di modifica, a prima firma di Riccardo Fraccaro, elenca una serie di cariche incompatibili con quella di parlamentare. E afferma che il conflitto sorge anche per gli eletti che abbiano partecipazioni di controllo in società che operano in regime di autorizzazione o concessione o nel settore radiotv ed editoria. E anche per le partecipazioni detenute da coniuge, convivente e figli.
Bocciate le pregiudiziali – Con un’unica votazione e a scrutinio segreto, l’Aula ha respinte le pregiudiziali (compresa quella dei grillini). Nel primo voto d’aula la maggioranza ha quindi ‘tenuto’ sull’accordo Pd-Fi e sottoscritto in commissione anche da Ncd. Il partito di Angelino Alfano comunque, attraverso il capogruppo a Montecitorio, Enrico Costa, aveva chiesto che il testo non fosse “blindato”. Le pregiudiziali delle opposizioni sono state votate anche dal Centro democratico, alleato con il Pd. Scelta civica, pur non votando i documenti delle opposizioni, ha mosso alcuni rilievi all’Italicum. Ma Renato balduzzi, in dissenso dal gruppo Sc, si è astenuto. Alle 14 ci sarà una conferenza dei capigruppo che deciderà sul prosieguo dell’esame della legge elettorale in assemblea per quanto riguarda gli emendamenti. Le altre votazioni dovrebbero essere rinviate a febbraio. Per assistere al primo voto in aula sulla legge elettorale c’era il governo al gran completo, tranne il premier Enrico Letta.
Renzi: abbiamo tenuto,avanti – “Bene, abbiamo tenuto, ora avanti, si fa”. Così Matteo Renzi, parlando con i suoi dopo il voto sulle pregiudiziali, esprime soddisfazione, a quanto si apprende, sulla tenuta del Pd.
Grillo: “Boldrini a casa, miracolata inadeguata” – “La Boldrini nel suo ruolo è inadeguata, impropria, miracolata. Deve andarsene e in fretta dalla Camera”. Lo scrive Beppe Grillo nel lanciare un sondaggio sul blog sull’iniziativa M5s contro il presidente della Camera. Giovedì 29 gennaio “la democrazia è morta”: la ghigliottina è un “abuso di potere”, “un atto di imperio di natura strettamente personale”.
Napolitano: “Sono preoccupato per il Parlamento, sereno su me” – “Sono sereno per la mia situazione ma preoccupato per quella in Parlamento”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dopo aver partecipato a Palazzo Spada alla inaugurazione del nuovo anno giudiziario della giustizia amministrativa.
Argomenti: matteo renzi matteo salvini