Al termine delle consultazioni, dopo aver incontrato anche le forze di maggioranza (Forza Italia e Pd) e il Movimento 5 Stelle, il premier incaricato Matteo Renzi si è mostrato ottimista: “Dopo un giorno e mezzo molto tosto di incontri, dialoghi e approfondimenti, sono decisamente convinto che ci sono le condizioni per fare un ottimo lavoro”, ha detto. Renzi delinea così il patto di coalizione che nella giornata di domani dovrebbe redigere e sottoporre ai partner di maggioranza: Pd, Ncd, Popolari, Scelta Civica ed, eventualmente, Gal.
“Quasi tutti gli incontri sono stati molto seri. Sia con la maggioranza che con le forze di opposizione”, ha poi aggiunto ai giornalisti presenti.
Renzi ha detto che già in serata riferirà a Napolitano. L’ex sindaco di Firenze, infatti, conta di sciogliere la riserva sabato. “Domani mi prendo un giorno per redarre un documento programmatico con le riforme concrete: dai tagli ai costi dalla politica alle riforme istituzionali, poi il lavoro; aprile e maggio con fisco e P.A., poi giustizia. A luglio al semestre europeo arriveremo pronti per chiedere qualcosa all’Europa“.
In aula andrà da lunedì. E ha spiegato il suo metodo: “Adesso tutte le discussioni, ci prendiamo del tempo per quello. E poi andremo diretti sulle riforme“.
“Totoministri? Noi parliamo di programma” – “So che non mi crederete, non stiamo discutendo di nomi. Noi siamo interessati a darci un metodo per evitare di riaprire le discussioni dopo, una volta chiarito il percorso la strada porterà al raggiungimento degli obiettivi”, ha aggiunto rispondendo alle pressante domande sul nuovo esecutivo.
“Resto segretario Pd, squadra cambierà” – E poi ha assicurato: il suo sbarco a Palazzo Chigi non porterà a un avvicendamento ai vertici del Partito Democratico: “È evidente che la segreteria del Pd rimarrà nei termini del segretario anche se cambierà la squadra. Ora pensiamo al programma di governo e poi penseremo al Pd”, ha sottolineato.
“Maggioranza resta quella di Letta” – E poi ha tenuto a specificare: nessun nuovo ingresso e nessuna defezione. La maggioranza che dovrebbe sostenere il primo governo Renzi sarà la stessa di quella che supportato l’esecutivo di Enrico Letta. “La maggioranza di riferimento del nuovo governo è uella che ha sostenuto il governo uscente”.
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