Renzi premier: nuovi mal di pancia nel Pd

Dopo le preplessità di Civati espresse ieri, altri esponenti democratici manifestano freddezza e voteranno solo per disciplina di partito.

Matteo Renzi, segretario del Pd e presidente del Consiglio
Matteo Renzi, segretario del Pd e presidente del Consiglio
Preroll AMP

Desk2 Modifica articolo

24 Febbraio 2014 - 18.42


ATF AMP

La luna di miele di Matteo Renzi non durerà a lungo. Almeno così sembra dalle ultime dichiarazioni dei suoi compagni di partito, dopo il suo discorso programmatico letto oggi a Palazzo Madama per chiedere il voto di fiducia. Già durante il fine settimana Pippo Civati, che si era affidato alla Rete dicendo che rimarrà nel Pd ma con sì condizionato: «Io, con fatica, farò la cosa giusta. La mia proposta è di rimanere nel Pd e allargare questo centrosinistra. Sulla fiducia sto ancora valutando: l’indicazione di questa assemblea è votare un sì condizionato e sfiduciato».

Top Right AMP

I commenti dei democratici in Aula durante le dichiarazioni di voto vanno quasi tutti in questa direzione: si voterà la fiducia al presidente del Consiglio ma solo per disciplina di partito. Insomma, un sì condizionato quasi da tutti.

Gotor: il discorso di Renzi sorprende per la scarsezza di contenuti – «L’intervento del presidente del Consiglio sorprende per la scarsezza dei contenuti programmatici e per avere assunto in alcuni passaggi i toni di un vero e proprio comizio di piazza». È quanto afferma il senatore del Partito Democratico, Miguel Gotor. «Dopo avere ascoltato l’intervento di Renzi voto la fiducia a questo esecutivo per disciplina di partito – sottolinea l’esponente dem – per salvaguardare l’unità del Pd e per essere all’altezza della responsabilità di governo che il voto dell’anno scorso ci ha consegnato. Ma non si possono dimenticare le modalità che hanno condotto alla fine del governo Letta: e non soltanto per una questione di buone maniere, ma perchè quanto è avvenuto delinea una presa del potere nel segno dell’avventura. Anche il fatto che Renzi abbia contraddetto in pieno i cardini della sua narrazione politica, mai al governo senza voto popolare, rivela la debolezza dell’operazione, o, al massimo, il suo carattere elettoralistico di medio periodo».

Dynamic 1 AMP

«In alcuni casi i nomi dei ministri scelti si limitano a rispondere a esigenze di immagine – aggiunge Gotor – e, in nome del rinnovamento della politica, si è preferito applicare un rigido manuale Cencelli fra le variegate correnti e sottocorrenti dell’arcipelago democratico. Mi sembra particolarmente discutibile la scelta della Guidi al ministero dello Sviluppo economico per i potenziali, ma concreti conflitti di interesse che porta con sè e per il ruolo che quel ministero svolge nel settore nevralgico della comunicazione. Una scelta che conferma il sospetto di un’intesa riservata con il duo Berlusconi/Verdini – prosegue il senatore Pd – a cui non solo è stato restituito il monopolio della destra italiana, contraddicendo la coraggiosa e determinata azione politica svolta dal governo Letta con la decadenza di Berlusconi, ma un potere di condizionamento mascherato sull’attività del nuovo governo che auspico sia denunciato e contrastato».

Russo: voto la fiducia perché mantengo la parola data – «Oggi voterò la fiducia al governo Renzi. Da sincero e leale amico di Enrico Letta, potete immaginare con quale difficoltà. Certo, comunque, che sia la cosa giusta da fare». Così su Facebook il senatore del Partito Democratico Francesco Russo. «Perchè il 40% di giovani che in Italia non ha un lavoro – sottolinea l’esponente dem – le centinaia di migliaia di operai in cassa integrazione,gli imprenditori che invocano a gran voce il taglio del cuneo fiscale, gli esodati che chiedono certezze riguardo al futuro, non sono interessati alle liti di condominio».

«Vogliono risposte, fatti concreti – prosegue Russo – Non ne possono più bisticci, distinguo o prese di posizione. Considero, comunque, ciò che è accaduto una pagina di brutta politica. Uno di quei segnali che disorientano i cittadini, fanno male all’Italia e al Partito Democratico. Dobbiamo, però, smetterla di combattere le battaglie politiche sulla pelle dei cittadini. Adesso la priorità è ricostruire il Paese e fare le riforme. Sono sicuro che il tempo del confronto, franco, sincero non mancherà. Ci tenevo a dirtelo – conclude Russo lanciando l’hashtag #matteostaisereno – Perchè io la parola data la mantengo».

Dynamic 1 AMP

Mineo: Renzi? È certamente protetto dai giornali – «Matteo Renzi è protetto, i giornali sono a suo favore e lo è anche un pezzo di opinione pubblica. Lui si presenta come quello che rottama l’Italia immobile, e forse per qualche mese, ma solo per qualche mese durerà questo clima»: lo dice il senatore Pd Corradino Mineo oggi al programma di Radio2 “Un Giorno da Pecora”. Lei vota la fiducia? «Si, ma molto condizionata e molto breve».

Ricchiuti: ok alla fiducia ma rispetti le condizioni – Sulla stessa linea anche Lucrezia Ricchiuti senatrice «civatiana» del Pd: «Noi le voteremo la fiducia» ma «pensiamo che debba farsi carico di taluni elementi specifici senza i quali perderà la nostra fiducia». Conferma il voto di fiducia al governo Renzi ma «avvisa» il neo-premier ponendo delle condizioni: attenzione sulla de-localizzarione, impegno sulla giustizia, nessuna marcia indietro sui diritti civili e lotta ai burocrati.

FloorAD AMP
Exit mobile version