L'Italicum è legge, senza le opposizioni

Con 334 sì, 61 no e 4 astenuti l'Italicum diventa la nuova legge elettorale. Le opposizioni sono rimaste fuori dall'aula. M5S: Mattarella non firmi.

L'Italicum è legge, senza le opposizioni
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4 Maggio 2015 - 21.06


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“Il dissenso – ha detto Pier Luigi Bersani dopo il voto – è stato abbastanza ampio. Ora cosa fatta capo A…ma il dato politico sia sull’approvazione della legge sia sulle dimensioni del dissenso è non poco rilevante”. “Missione compiuta. Il governo ha mantenuto l’impegno. Abbiamo promesso, abbiamo mantenuto”, ha detto il ministro Boschi dopo l’ok. ‘Impegno mantyenuto’, ha tweettato Matteo Renzi.
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Con 334 sì, 61 no e 4 astenuti l’Italicum diventa la nuova legge elettorale. Le opposizioni sono rimaste fuori dall’aula. M5S: Mattarella non firmi. La Camera ha approvato, con un voto a scutinio segreto il provvedimento, ma anche diversi esponenti della minoranza Pd hanno votato no. “Il dissenso – ha detto Pier Luigi Bersani dopo il voto – è stato abbastanza ampio. Ora cosa fatta capo ha… ma il dato politico sia sull’approvazione della legge sia sulle dimensioni del dissenso è non poco rilevante”.

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Un applauso di pochi secondi partito dai banchi del Pd ha salutato l’approvazione dell’Italicum. I deputati sono quindi defluiti dall’Aula con molti tra quelli della maggioranza che sono andati a baciare il ministro per le riforme Maria Elena Boschi, a partire dai ministri Angelino Alfano e Roberta Pinotti e diversi sottosegretari.


Le opposizioni sono sulle barricate ma sono divise tra chi, come gli azzurri, ha deciso di non partecipare al voto e chi, come il movimento cinque stelle resterà in Aula e voterà no. Anche la minoranza Dem al momento appare divisa tra chi vorrebbe uscire dall’Aula e chi è per il no.



Maria Elena Boschi. “E’ ingeneroso dire che non c’è stato confronto” sulla legge elettorale, “è ingeneroso sia per la maggioranza che per l’opposizione. C’è stato confronto sia nelle commissioni che in Aula”. Lo ha rivendicato il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi ospite di Otto e mezzo.



E poi ha aggiunto: “La vecchia guardia dei nostri iscritti è con noi”, la minoranza contraria all’Italicum “è in Parlamento non del nostro partito. Rispetto le opinioni diverse, non è nel Dna del Pd pensare alle espulsioni, non l’abbiamo mai fatto non cominceremo ora”.



Il ministro delle Riforme non ha nascosto, tuttavia, l’amarezza per il voto contrario all’Italicum di Bersani e gli altri. “Mi spiace per la persone che hanno fatto tanto per nostro partito”. Boschi ha citato Bersani, che “tante volte ci ha richiamati al senso della ditta, io mi aspetto che la maggioranza si rispetti quando si fa parte della minoranza. Funziona così, sono stati loro a insegnarcelo, ecco perché mi spiace”. Boschi chiarisce poi che “ricominceremo a lavorare insieme da domani, anche sulle riforme”.




Debora Serracchiani.
“Il voto di oggi gira una pagina della storia italiana e da’ al nostro Paese una legge elettorale chiara e comprensibile”. Lo ha affermato la vicesegretaria del Partito democratico Debora Serracchiani dopo il via libera definitivo della Camera dei deputati all’Italicum. “Grazie all’impegno del Partito Democratico – continua Serracchiani – abbiamo superato, dopo 10 anni di discussioni, una legge ripudiata dal suo stesso inventore e giudicata incostituzionale dalla Suprema Corte. Il sistema approvato oggi consente di individuare una maggioranza certa nella futura Camera dei deputati consentendo ai cittadini, grazie a collegi elettorali più piccoli e a liste corte, di recuperare un legame piu’ stretto con i propri rappresentanti. E quando sara’ il momento, la prova dei fatti si incarichera’ di dimostrare agli scettici che l’Italicum garantisce completamente anche la democrazia oltre che la governabilita’”, ha concluso.



Rosy Bindi. “Cosa farò? Dipende da cosa faranno gli altri. Se le opposizioni usciranno dall’Aula, voterò no. Se invece restano, allora esco io”. Lo afferma Rosy Bindi, conversando con i cronisti in Transatlantico. “Magari le danno la direzione del Manifesto”, scherza un cronista facendo riferimento all’ipotesi che Matteo Renzi spinga per assegnare la direzione dell’Unità a Gianni Cuperlo. “Io sono rimasta al Popolo…”, scherza la Bindi.

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Gianni Cuperlo. “L’orientamento probabile è quello di restare in Aula e del voto contrario”. sull’Italicum. Lo afferma il leader di Sinistradem Gianni Cuperlo interpellato dai cronisti a Montecitorio. “L’orientamento – precisa – è essere coerenti e trasparenti”.


Il bersaniano D’Attorre: orientamento è stare in aula e votare no – “L’orientamento è di restare in aula e votare no”. Così il bersaniano Alfredo D’Attorre spiega la sua posizione e quella diffusa tra chi non ha votato la fiducia all’Italicum in vista del voto finale.


L’Aula della Camera riprende l’esame della legge elettorale. Sono 65 gli ordini del giorno al testo, su cui la scorsa settimana il governo ha incassato tre fiducie, che dovranno essere illustrati e votati dall’Assemblea. Il voto finale e definitivo sull’Italicum è previsto per oggi. Sarà a scrutinio segreto.

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Forza Italia e le altre opposizioni non parteciperanno al voto sull’Italicum: lo ha reso noto Renato Brunetta al termine dell’assemblea del gruppo di Fi che ha deciso appunto di “non partecipare a questa infausta giornata per la democrazia italiana e per la democrazia parlamentare”. M5s, appello alle opposizioni: restiamo in Aula e votiamo No.



Matteo Renzi. La nuova legge elettorale “ha un grande elemento di chiarezza: per cinque anni sarà chiaro il governo, chi vince. Ci sarà un sistema nel quale il nostro Paese potrà finalmente essere punto di riferimento per stabilità politica, che è precondizione per l’innovazione economica”. Lo dice il premier Matteo Renzi durante la sua visita alla Borsa.



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