Fico attacca ancora Salvini: i migranti della Diciotti dovevano scendere il primo giorno

Il presidente della Camera alla festa de l'Unità a Ravenna fa il pieno di applausi tra i militanti democratici

Roberto Fico alla festa de l'Unità di Ravenna
Roberto Fico alla festa de l'Unità di Ravenna
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3 Settembre 2018 - 17.17


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Un bagno di folla come raramente capita ai leader della sinistra. Ma questa volta si tratta di Roberto Fico, esponente del M5s e presidente della Camera che però, da parte di molti elettori dem, è percepito come un possibile alleato in contrapposizione verso la deriva reazionaria e omofoba del sedicente govegno del Cambiamento.
Un abbraccio ricambiato con un attacco diretto a Salvini: “Non c’è dubbio che dalla Diciotti le persone dovevano scendere sul territorio italiano il primo giorno e non si doveva aspettare tutto questo tempo. E’ una questione su cui ho lavorato molto”. Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, incassando alla Festa dell’Unità di Ravenna l’applauso del pubblico di militanti Dem.
“I centri di detenzione in Libia sono dei veri e propri lager, ci sono torture, le donne sono violentate”, ha aggiunto Fico, ribadendo che “non dobbiamo polarizzare sempre gli scontri sull’immigrazione, dobbiamo ragionare, queste sono persone che hanno bisogno di una mano e dobbiamo comprendere come aiutarle”.
L’attacco contro il razzismo
“Ciò che io non tollero è che sull’immigrazione si parli con la pancia e non si racconti chi sono queste persone. Occorre “parlare con intelligenza di queste questioni non polarizzando gli scontri, perché altrimenti “ci vanno di mezzo solo le persone”. “Lega e M5s lavorano in questo momento su un contratto, non su un’alleanza. E’ qualcosa di molto differente. Le prossime elezioni europee saranno elezioni europee. Il M5s si presenterà da solo”.
Ha aggiunto il presidente della Camera Roberto Fico. A proposito delle ‘alleanze’ europee, Fico spiega: “E’ chiaro che l’asse di Visegrad è contro gli interessi italiani. Ma non è che con Macron abbiamo questa grandissima scelta, dopo quello che hanno fatto i francesi a Ventimiglia e in Libia. Non pensiamo che da un lato ci siano i barbari e dall’altra le persone per bene. Bisogna capire che tipo di lavoro vogliamo fare”. “Non bisogna polarizzare gli scontri. Perché nello scontro tra chi dice ‘accogliamoli tutti’ e chi invece sostiene ‘mandiamoli a casa tutti’, ci vanno di mezzo le persone. E bisogna raccontare le storie di chi sta su quelle barche”. “L’Europa è certamente un attore principale in questo quadro – aggiunge -. Il regolamento di Dublino va modificato, ma non certo in direzione dei Paesi di Visegrad e di Orban, ma verso la divisione delle quote di migranti”. Inoltre, “dobbiamo riuscire a costruire un altro regolamento di Dublino, con la partecipazione di tutta Europa per avere 3 punti: se arrivi in Italia, arrivi in Europa e dobbiamo farcene carico tutti; poi corridoi umanitari, hotspot dove possibile farlo per analizzare le pratiche asilo per arrivare qui con l’aereo e non per mare rischiando di morire”, sottolinea la terza carica dello Stato.
Non andavo alla festa de l’Unità da 15 anni
 “Prima volta alla festa dell’Unità? No non è la prima. Ma non ci andavo da 15 anni”. L’ha detto dal Palco della Festa nazionale del Pd in corso a Ravenna, il presidente della Camera, Roberto Fico. Arrivando, Fico aveva sottolineato come non fosse “la prima volta che un presidente della Camera varca queste porte. E oggi qui sono stato invitato come Presidente della Camera, e andrò anche ad altre feste di altri partiti politici. Ma mi fa molto piacere essere qui e dibattere. Un segnale? Credo che quando ti arriva l’invito di un partito politico e tu sei presidente della Camera sono inviti che vanno accettati e poi parliamo francamente di tutti i temi”. 

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