Di Maio attacca ancora sul caso Siri: garantismo non è paraculismo

Anche nel giorno della Liberazione è andata in scena l'ennesima puntata della finta lite a fini elettorali

Toninelli e Siri
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25 Aprile 2019 - 17.28


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La finta guerra continua perché, alla fine, si parla solo di M5s e Salvini a tutto svantaggio delle opposizioni.
E anche oggi la guerriglia è andata avanti: “Il sottosegretario Armando Siri se ne deve andare a casa”. A ribadirlo in piazza a Perugia è il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio. “Non siamo esseri superiori. Tutti possono sbagliare. Quello che importa è reazione politica. E’ giusto il garantismo ma non il paraculismo. C’è un dovere morale, bisogna rimuovere il sottosegretario Siri che non finisce in mezzo ad una strada”, sottolinea Di Maio.
“Non sono un moralista. Anche noi abbiamo avuto delle persone macchiate da reati ma trenta secondi dopo non l’ho difeso ed è andato fuori dal movimento. Abbiamo avuto un caso in 10 anni. Abbiamo delle regole rigide. Certo non è possibile arginare al 100% le infiltrazioni”, sottolinea ancora Di Maio.

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