Salvini approfitta della sua posizione di vantaggio: "Subito 30 miliardi per la flat tax"
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Salvini approfitta della sua posizione di vantaggio: "Subito 30 miliardi per la flat tax"

Il ministro dell'Interno: "La priorità è la riduzione delle tasse. Non tasseremo la casa, non tasseremo i conti correnti e non aumenteremo l'Iva".

Matteo Salvini
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29 Maggio 2019 - 07.33


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“Trenta miliardi di euro, questa è la proposta documentata centesimo per centesimo che siamo pronti a portare in Consiglio dei ministri e in Parlamento studiata dagli economisti della Lega” per la “riduzione fiscale, la ‘tassa piatta’ sui redditi delle imprese e delle famiglie almeno fino a 50mila euro”, ha annunciato in diretta Facebook il ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini. “La priorità è la riduzione delle tasse. Non tasseremo la casa, non tasseremo i conti correnti e non aumenteremo l’Iva”, ha affermato.

“Non mi permetto di commissariare nessuno. Conte ha la mia piena fiducia, non ho ambizioni, l’unica condizione è mantenere gli impegni”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini.

“Se i popolari volessero cambiare asse e lasciare i socialisti, sarebbe ipotizzabile un asse con conservatori e sovranisti. Non siamo maggioranza ma vogliamo radunare chi condivide la nostra idea di Europa” ha detto Salvini  al Viminale a chi gli chiedeva quale sarà la strategia della Lega in Europa.

“Le forze a favore del Tav hanno preso l’80%-85%. Se fosse stato un referendum l’esito mi pare chiaro” ha sottolineato Salvini a chi gli chiedeva il futuro del Tav. “Penso che il progetto possa essere rivisto, rimodulato nel nome del risparmio e dell’impatto ambientale – ha sottolineato -. E sono sicuro che dall’Ue si possano avere altri fondi. Ma poi ieri si è votato in regione Piemonte”.

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“Entro la settimana sarà pronto il dossier sulle scorte. Prevediamo una revisione dei criteri di sicurezza, che non vuol dire un discorso sui nomi ma un aggiornamento del grado di rischio in base a quello che diranno le forze di polizia” ha anche detto Salvini

Salvini in conferenza stampa dal Viminale

“Sicurezza e tasse: tutto il resto viene dopo”, ha detto in mattinata a Rtl 105.5 il leader della Lega Matteo Salvini, indicando le sue priorità. Salvini ha ricordato che il decreto sicurezza “è pronto, era pronto già scorsa settimana”. Quanto alle tasse, “al Paese – ha detto – serve uno choc fiscale. Dobbiamo abbassare le tasse, non tutto a tutti, però l’obiettivo c’è nel contratto di governo, il 15%, serve una cura Trump, una cura Orban, uno choc fiscale positivo per far ripartire il Paese”.

“Nessun ultimatum a Di Maio” dice commentando il titolo di Repubblica che dice che Salvini, dopo la vittoria alle europee ora darà “30 giorni a Di Maio”. “Noi ci faremo trovare pronti”, ha risposto poi il leader del Carroccio alla domanda se la Lega, dopo i risultati elettorali, si prepari a governare Roma. “Io da ministro per i romani – ha aggiunto – sto cercando di fare di tutto, mandando poliziotti, telecamere, facendo direttive. Poi il giudizio sul sindaco lo danno gli elettori quando votano”.

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“Spero che non ci sia nessuno in Europa che mandi ‘letterine'”, ha aggiunto Salvini a proposito della lettera che la Ue sta per inviare all’Italia per il debito. “Adesso vediamo se arriva la letterina – ha detto ancora Salvini – e ci multano per i debiti del passato chiedendoci 3 miliardi. Vi pare che in un momento storico in cui c’è una disoccupazione giovanile del 50% in alcune regioni italiane, in cui dobbiamo assumere in fretta medici e infermieri, da Bruxelles qualcuno in nome di regole del passato ci chieda 3 miliardi di multa e a settembre 20 miliardi di aumento di tasse? Ogni mia energia sarà usata per cambiare queste regole vecchie e superate. Il voto di domenica è stato una sfiducia nei confronti dell’Europa fondata sui tagli. Ora, se vogliono, i leader si mettono al tavolo e mettono al centro il lavoro, il tasso di disoccupazione, l’economia reale rispetto allo spread e alla finanza”. 
“Avrò uno scambio di vedute con il governo italiano su misure aggiuntive che potrebbero essere richieste per essere in linea con le regole” ma “non prediligo le sanzioni”. Così il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici, durante una discorso pronunciato vicino Lisbona e riportato dall’agenzia Bloomberg. “E’ abbastanza probabile che avremo uno scambio di lettere”, ha detto Moscovici.

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