Zaia confida: "Nelle settimane peggiori della pandemia non dormivo per la paura"

"Partivo da casa alle 5 del mattino e rientravo a sera. Nessun contatto se non con mia moglie e i più stretti collaboratori".

Luca Zaia
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2 Luglio 2020 - 16.35


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“Durante il lockdown l’insonnia di cui soffro si era accentuata: colpa del panico. Mi ero organizzato anche l’isolamento in un’altra casa, nel caso fossi risultato positivo”. Lo racconta Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, a “Gente”, in edicola da venerdì 3 luglio. La sua gestione dell’emergenza è stata presa ad esempio. La sua vita, però, cambiò: “Partivo da casa alle 5 del mattino e rientravo a sera. Nessun contatto se non con mia moglie e i più stretti collaboratori”.

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A proposito della moglie Raffaella dice: “Ha fatto una scelta di grande responsabilità, accettando di penalizzarsi. Si è messa in quarantena, letteralmente, prima in ferie e quindi in aspettativa. Ogni mattina, quando uscivo di casa, si limitava a dirmi: “Mi raccomando, stai attento'”. A chi sostiene che Zaia sarà l’alternativa a Salvini nella Lega, risponde: “Vivo da sempre con questi retroscena. Lo ripeto: non sono alternativo a nessuno e non ho nessun obbiettivo nascosto. Non ho alcuna ambizione recondita, né le ho mai avute perché non è nelle mie corde”.

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