Salvini si paragona a Berlinguer e la sinistra insorge: "Il caldo dà alla testa"

Dall'ex ministro (e cugino) Luigi Berlingues a Morassut e Fratoianni della sinistra italiana a tanti altri attaccano il capo della Lega

Salvini e i fascisti di CasaPound
Salvini e i fascisti di CasaPound
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9 Luglio 2020 - 15.00


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Parole in libertà, perfino fin troppo sfrontate se dette da un estremista di destra, amico dei peggiori leader internazionali come Trump, Bolsonaro e Orban, amico dei fascisti, nemico della Resistenza e del 25 aprile che spera di incantare qualche ignorante della storia.
Ed è stato un coro di critiche:  “Salvini si paragona a Berlinguer? Berlinguer era, tra le tante cose, il leader che anticipò la questione morale e la lotta alla corruzione dei partiti. La lega di Salvini sta restituendo con comode rate 49 milioni di euro sottratti agli italiani per i quali è stata condannata”.

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Così in una nota il sottosegretario all’Ambiente, Roberto Morassut.

La critica di Luigi Berlinguer

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E’ interessante questa concezione di diritti ereditari legata agli edifici… I valori della tradizione comunista non dipendevano certo dalla natura fisica dei muri dove il partito veniva ospitato. La Lega non ha proprio niente da dire se si attacca ai muri…”.
Luigi Berlinguer, ex ministro della Pubblica Istruzione nei governi Prodi e D’Alema, e cugino dello storico segretario del Pci Enrico, replica con ironia alle parole di Matteo Salvini che annunciando l’apertura di una sede del Carroccio in via delle Botteghe Oscure dice di aver raccolto lui i ”valori di una certa sinistra che fu, quella di Berlinguer”.

L’ex esponente di Pci, Pds e Ds, preferisce non polemizzare e rispondere a tono con ironia e un po’ di amarezza per il paragone fatto dal leader della Lega: ”Secondo me Salvini, più che un oltraggio alla memoria di Berlinguer, mi sembra dica una cosa un po’ ridicola, su cui sorridere”.
Berlinguer cita il celebre 51 verso usato da Dante Alighieri nel canto tre dell’Inferno: ”Mi lasci dire: ‘Non ti curar di loro, ma guarda e passa…”.

”Lo ripeto -insiste Berlinguer- non c’è sostanza nelle cose che dice la Lega, non hanno molto la dire se si aggrappano ai muri…”. “Certamente il Pci si è insediato a lungo in via delle Botteghe Oscure, ma la sinistra ha avuto e ha ovunque le sue sedi come un bisogno fisico e non certo come un’identificazione culturale o politica. Se la Lega crede di potersi far rappresentare dai muri o da un edificio, ho timore che dentro quell’edificio” che ha scelto come sede “ci sia un contenuto politico debolissimo… La forza del Pci non era il fatto che avesse la sede nel punto A o B, ma nel fatto che c’erano pensiero, elaborazione, cultura. Valori che si potevano mettere ovunque”.

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“Questa tesi della Lega sui muri indica quanto sia scadente il contenuto politico e culturale della Lega stessa”. ”Salvini -conclude Berlinguer- evidentemente vuol identificarsi con gli edifici e non con la sostanza del significato del lavoro o della battaglia ideale”.

Il caldo dà alla testa

A Matteo Salvini il caldo dà alla testa. Paragonarsi a Berlinguer e accostare la sua Lega, un partito xenofobo e infarcito di ex fascisti e riciclati al Pci è semplicemente ridicolo”. Lo afferma il portavoce nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.

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“Oltre che offensivo – prosegue l`esponente di Leu – nei confronti della storia e della memoria di questo Paese. Torni al Papeete a bersi un moijto – conclude Fratoianni – e lasci in pace Berlinguer”.

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