Il segretario della Cgil in un’intervitsa a Repubblica commenta la crisi che sta vivendo il Pd con particolare riferimento alle parole pronunciate da Zingaretti prima di dimettersi in un post Facebook: “Sa cos’ è che mi ha colpito in questi ultimi giorni? La frase del segretario del Pd, Nicola Zingaretti, nella quale dice di vergognarsi del suo partito perché invece di discutere dei problemi del Paese, si occupa di poltrone e di incarichi. Si capisce davvero come sia urgente un processo di rigenerazione e ricostruzione della politica, non solo della sinistra politica” che “oggi più che mai, per la grave crisi che viviamo” deve “ricostruire i legami con il mondo del lavoro in tutte le sue vecchie e nuove articolazioni”, puntualizzando sul fatto che “la politica non è solo governo, è anche organizzazione della società, degli interessi che convivono al suo interno. La politica è un disegno per il futuro. L’ha detto il presidente Draghi: non usciremo dalla crisi esattamente come siamo entrati, non basterà riaccendere la luce perché tutto torni come prima”.
Inoltre ribadisce che “la sinistra europea, non solo quella italiana, ha commesso un grave errore che risale ormai ad almeno vent’ anni fa: aver aderito alla logica neoliberista come se il mercato potesse risolvere tutti i problemi. Proprio la grave crisi della pandemia dimostra che senza un intervento attivo dello Stato e la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori non si costruisce coesione sociale e una economia sostenibile”. Landini, da circa un anno segretario del sindacato più grande d’Italia, espone anche le problematiche all’interno del sindacato affermando: “Ho sempre detto che c’è un problema di rappresentatività e di rinnovamento del sindacato. Ma le leggi sulla precarietà del lavoro, mi permetta, non le abbiamo fatte noi. Aggiungo che con i poveri ci facciamo i conti tutti i giorni, provi ad andare nelle nostre Camere del lavoro, nei Caf, nei patronati. È anche grazie alla nostra mobilitazione che sono stati bloccati – unico Paese in Europa – i licenziamenti collettivi ed estese le indennità di cassa integrazione a tutte le forme di lavoro. Cosa sarebbe successo senza questi due provvedimenti?”.