Quando Salvini difendeva i commercialisti della Lega, oggi condannati per peculato
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Quando Salvini difendeva i commercialisti della Lega, oggi condannati per peculato

Il leader del partito: "Persone oneste e perbene". "Voglio vedere come andrà a finire quest'inchiesta". Ecco come è andata a finire.

Matteo Salvini
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3 Giugno 2021 - 12.41


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Nonostante le intercettazioni e le inchieste portate avanti da Report per Matteo Salvini i commercialisti della Lega agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulla Lombardia Film Commission erano “persone oneste e perbene”. 
“Voglio vedere come andrà a finire quest’inchiesta” aveva aggiunto a ottobre 2020, continuando: “Ognuno con i suoi soldi può comprarsi la casa dove vuole o sul lago di Garda”, aveva detto ancora Salvini parlando delle due villette di Desenzano del Garda sequestrate dalla Guardia di Finanza ai commercialisti Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni.

Oggi la condanna. 

Alberto Di Rubba a 5 anni e Andrea Manzoni a 4 anni e 4 mesi, imputati a Milano per il caso della compravendita del capannone di Cormano, acquistato dalla Lombardia Film Commission, con la quale sarebbero stati drenati 800mila euro di fondi pubblici. Lo ha deciso il gup Guido Salvini al termine del processo che si è svolto con rito abbreviato.

Accolto in toto l’impianto accusatorio della procura: il procuratore aggiunto Eugenio Fusco e il pm Stefano Civardi avevano chiesto 4 anni e 8 mesi per Di Rubba e 4 anni per Manzoni, entrambi imputati per turbativa d’asta e peculato.

I due revisori contabili dovranno anche versare in solido un risarcimento danni di 150mila euro a Lombardia Film Commission, fondazione partecipata dalla Regione e dal Comune di Milano e parte civile nel processo in abbreviato per il caso della compravendita del capannone di Cormano. Disposto un risarcimento di 25 mila euro per il Comune. Comminata inoltre l’interdizione perpetua dai pubblici uffici ed in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena.

“Massimo rispetto per la sentenza e  massimo dissenso dalla sentenza” ha commentato l’avvocato Piermaria Corso, difensore di Alberto di Rubba e Andrea Manzoni. Le motivazioni saranno depositate in 90 giorni.

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