Qatargate, l’entità dell’indagine in corso per corruzione al parlamento europeo è di una portata solitamente osservata nelle indagini sulla criminalità organizzata, ha sostenuto in un’intervista al Financial Times il ministro della Giustizia del Belgio, Vincent Van Quickenborne. Secondo il ministro, l’inchiesta condotta dal procuratore federale belga vede un’interferenza di attori statali nel cuore della democrazia europea di una portata mai vista prima.
“Sappiamo di casi di ingerenza da parte di attori statali che cercano di interferire nel nostro sistema democratico. E anche da parte della criminalità organizzata – ha detto Van Quickenborne al Ft – ma davvero, corrompere i membri di un parlamento, in particolare il parlamento europeo, è piuttosto unico per il nostro servizio di intelligence civile”.
Per Van Quickenborne questa indagine dimostra che il Belgio, sede di diverse istituzioni dell’Ue, così come della Nato, non concede “pass gratuiti” a presunti criminali. “Per noi, salvaguardare lo stato di diritto è la cosa più importante”, ha rimarcato, aggiungendo che le indagini dovrebbero proseguire senza alcuna “interferenza di sorta” da parte del governo belga.
Il ministro ha poi precisato che fino ad oggi la cooperazione con il parlamento europeo aveva riguardato soprattutto la sicurezza, in particolare dopo gli attacchi terroristici del 2016. “Ora dovremo proteggerci dalla criminalità organizzata e dall’interferenza con la corruzione”, ha dichiarato, ricordando che il governo belga ha aumentato gli investimenti in personale e attrezzature elettroniche per i servizi di intelligence e per l’unità anticorruzione della polizia federale.
“Abbiamo fornito tutti i mezzi e il personale possibili per il caso – ha concluso – ogni pietra sarà sollevata e nulla rimarrà intatto”.
