Alla festa nazionale dell’Udc a Roma, Giorgia Meloni è tornata a parlare dell’omicidio dell’attivista di destra americano Charlie Kirk, avvenuto nello Utah, utilizzandolo come clava politica contro la sinistra italiana, che non ha alcuna responsabilità nella vicenda.
“Vengo da una comunità politica che spesso è stata accusata di diffondere odio, guarda un po’ dagli stessi che festeggiano e giustificano l’omicidio intenzionale di un ragazzo che aveva la colpa di difendere con coraggio le sue idee”, ha dichiarato il presidente del Consiglio. In realtà, tutti gli esponenti della sinistra italiana hanno condannato il delitto, rendendo evidente come le parole di Meloni siano una bugia costruita per propaganda.
Nel suo intervento Meloni ha insistito: “Odio e violenza politica stanno tornando una realtà”. Una frase che ignora il fatto che la destra italiana sia stata protagonista di episodi di odio e violenza: dalle uscite di Delmastro, ai capodanni con le pistole, alle commemorazioni neofasciste mascherate da pietà, fino ai post discriminatori e razzisti di vari esponenti di governo e maggioranza. Una fogna alimentata da anni di disinformazione di matrice fascista.
Il premier ha poi insistito sul tono da campagna elettorale permanente: “Vogliamo dimostrare cioè che la politica può essere autorevole, che può essere credibile, che è capace di dedizione, che è capace di sacrificio, che può essere fatta con amore, per quello in cui si crede, per la propria nazione, per la propria gente”. E ancora: “Mi hanno fatto sorridere alcuni commenti dopo il mio discorso al Meeting di Rimini, c’è chi ha detto che sono diventata una democristiana 2.0: perché no 3.0… Che volevo dare la caccia ai cattolici: state tranquilli che non vi do la caccia. Tranquillizzo tutti, non sto cacciando nessuno, non cerco una legittimazione religiosa. Spero che nostro Signore ci dia una mano, ma è tutto un altro tema. Rimango sempre me stessa, non ho mai avuto stima dei politici mutaforma che inseguono le contingenze. Quello che ho detto al Meeting è quello che penso da sempre”.
Infine, il colpo di propaganda finale: “Chiedo il conto alla sinistra per la giustificazione della violenza politica”. Un’accusa falsa, perché nessuno nella sinistra italiana ha mai giustificato l’omicidio Kirk. Meloni la utilizza per alimentare uno scontro ideologico inesistente e per sviare dai problemi reali del Paese: inflazione, salari bassi, sanità pubblica allo stremo e un disagio sociale crescente. Non a caso, il premier evita accuratamente i giornalisti per non dover rispondere a domande scomode.
Argomenti: giorgia meloni