Confesso che i tasti del mio computer mi “prudevano” dopo aver ascoltato l’intervento di Giorgia Meloni alle Nazioni Unite. Ero tentato di scaricare la rabbia, l’indignazione, che ho provato, ma non credo di essere il solo, nell’ascoltare quel discorso furbesco, saccentello, tutto rivolto all’opinione pubblica interna e alla comunicazione da Istituto Luce 2.0 che accompagnava la presidente del Consiglio nella sua comparsata al Palazzo di Vetro.
Ovviamente nessuno al mondo se l’è filata. La giornata era pregna del tanfo mefitico lasciato dal discorso fascisticamente farneticante del golpista americano, del quale la Giorgia de noantri si è sempre professata amica (ma il tycoon manco lo sa) e vassalla (questo sì, Trump ne ha contezza).
Il suo intervento sarebbe passato nel dimenticatoio se non fosse per il passaggio sullo Stato palestinese. Qui siamo oltre ogni limite della decenza. Qui siamo oltre la cinica “furbescheria” della quale la postfascista di Palazzo Chigi è indubbia maestra. Centocinquantuno Paesi hanno riconosciuto lo Stato palestinese. 151, tra i quali buona parte di quelli europei, la quasi totalità dell’Asia e dell’Africa. Un atto dovuto per chi crede ancora nella soluzione a due Stati. Un atto dovuto per chi non intende essere complice del governo genocidiale israeliano. Un governo guidato da un criminale di guerra e pieno zeppo di ministri fascisti che ripetono un giorno sì e l’altro pure di voler sterminare i palestinesi, radere al suolo Gaza, per farne un “eldorado immobiliare”, e annettersi la Cisgiordania.
La furbetta presidente sa che in Italia sta montando la rivolta per Gaza. E sa bene, a differenza dei suoi servitori è dotata di istinto politico, che quella protesta popolare non può essere derubricata a problema di ordine pubblico. E allora che fa? Mette le condizioni per riconoscere lo Stato palestinese! Le condizioni ad un popolo massacrato dall’”esercito più morale al mondo”!!!
La vittima per essere riconosciuta tale deve accettare di riconoscere il proprio carnefice. Giorgia Meloni, e chi ha scritto il suo intervento, sa bene che quelle da lei elencate sono le condizioni poste da Netanyahu, sbandierate con il chiaro proposito di mandare a morte gli ostaggi e di distruggere ciò che resta, pressoché niente, di una soluzione politica della questione palestinese.
Lo sanno bene i leader europei – Macron, Starmer, Sanchèz e via elencando, che hanno riconosciuto lo Stato palestinese.
Sanno benissimo che riconoscere oggi lo Stato palestinese, sia pur tardivamente, è un messaggio ai governanti israeliani e al loro intento genocidiale.
Riconoscere lo Stato palestinese, senza se e senza ma. E sanzionare i criminali di Tel Aviv.
Ma la presidente del Consiglio si guarda bene dal farlo. Non vuole certo inimicarsi i Trump, i Netanyahu, gli Orban, con cui va d’amore e d’accordo.
Signora Presidente del Consiglio, educatamente le diciamo: si vergogni. Da madre, da cristiana, e da essere umano.
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