di Carlo Cotticelli
Comunque vada, la spallata al governo Meloni non ci sarà: il risultato delle Marche che hanno confermato il presidente di destra Acquaroli dimostra che non è sufficiente la sommatoria di quasi tutte le opposizioni per diventare alternativa credibile al governo. È vero, ci sono altre cinque regioni che andranno a votare ed il risultato non cambierà la prospettiva politica anche perché nel caso migliore si finirà in pareggio con la variabile Valle d’Aosta, dove il sistema elettorale proporzionale costringerà i partiti a trovare un accordo in Consiglio tra gruppi per determinare una maggioranza.
Ma oltre alla conferma della Meloni altri due dati sono preoccupanti per il centro sinistra: il primo, non essere riusciti a recuperare gli astensionisti che sono il 50% dell’elettorato e che, a parte il PD, con tutti i suoi limiti, il Movimento Cinque Stelle a livello amministrativo non è determinante per vincere, forse anche per la sua natura di movimento di opinione poco insediato sul territorio. Ma questo alla fine può diventare un problema per la coalizione.
La Schlein ha portato il PD fuori dalle secche ma non basta per vincere: è il primo partito in alcune zone d’Italia e questo va riconosciuto al gruppo dirigente, ma il centro sinistra ha bisogno subito di una leadership riconosciuta dalla coalizione e dagli elettori ed un programma che non sia solo “contro”. L’indignazione contro la Meloni non basta per vincere: serve un programma comune su salari, sanità, sicurezza e politica estera, sempre più determinante a livello geopolitico ed economico per le vite di tutti.
Attenzione anche al fatto che la vittoria nelle Marche ed in Abruzzo, dello scorso anno, danno respiro alle politiche etiche del centrodestra in materia di consultorio ed aborto spontaneo. Già in queste regioni l’obiezione di coscienza ha raggiunto percentuali importanti, tanto da costringere le donne che vogliono abortire a recarsi in altre regioni.
Non è sufficiente avere ricompattato la sinistra per vincere, oppure non sono convincenti le politiche portate avanti finora che possono andare bene per affermazioni parziali in alcune città e regioni ma non per vincere il campionato delle politiche.
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