Ma cosa abbiamo fatto di male per meritarci un ministro degli Esteri come Antonio Tajani? Un’ombra di ministro, un amebico alla Farnesina. Oggi costui ha fatto un po’ i compitini, ha provato, male, a rialzare un po’ la schiena, ma restano scolpite nella pietra rossa, rossa di vergogna, le sue patetiche esternazioni a caldo nel salotto mediatico di Bruno Vespa. Qui, l’amebico ministro ha superato se stesso. Incalzato, si fa per dire, da Antonio Polito, del Corriere della Sera, che di certo non è un pro-pal, o un nemico d’Isreale, sul fatto che forse Israele aveva esagerato nell’abbordare barche sulle quali c’erano anche cittadini, nonché quattro parlamentari, italiani, il capo, sic, della diplomazia italiana, ha farfugliato, più o meno così: beh sì, però Israele non poteva far passare quelle barche in una zona di guerra, perché sarebbe stato un sostegno ad Hamas.
UN SOSTEGNO AD HAMAS!!! Sì, avete letto bene. Barche disarmate, che portavano aiuti alimentari, un sostegno ad Hamas. Che questo lo dica la cricca di criminali che stanno compiendo un genocidio a Gaza, lo si capisce. Criminali sono e senza soluzione di continuità. Ma che un ministro del Governo italiano, nonché vicepresidente del Consiglio, possa anche solo pensare e poi affermare che c’è de vero in questa criminale asserzione, beh, questo la dice lunga sul personaggio in questione su chi governa l’Italia.
Meno male che sono in tanti e tante ad averlo capito. Chiederne le dimissioni è fatica sprecata. L’ameba della Farnesina resta al suo posto. Amebico.