Campania al voto: il duello Fico–Cirielli vale più di una Regione

Si aprono oggi le urne in Campania per scegliere il successore di Vincenzo De Luca. Ma il voto di queste due giornate non riguarda soltanto la guida regionale: è diventato un banco di prova nazionale per l’alleanza tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.

Campania al voto: il duello Fico–Cirielli vale più di una Regione
Fico e Cirielli
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23 Novembre 2025 - 12.06


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Si aprono oggi le urne in Campania per scegliere il successore di Vincenzo De Luca. Ma il voto di queste due giornate non riguarda soltanto la guida regionale: è diventato un banco di prova nazionale per l’alleanza tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Il futuro del “campo largo”, l’unica vera alternativa al governo Meloni, passa inevitabilmente da qui — e dalle scelte degli elettori campani.

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Roberto Fico, 51 anni, napoletano doc ed ex presidente della Camera, è il fulcro di questa partita. Corre con una coalizione ampia che riunisce Pd, M5s, Verdi, Sinistra Italiana e una rete di civiche progressiste. Un fronte che, per la prima volta dopo anni di divisioni, prova a presentarsi unito e con una proposta di governo radicata nei diritti sociali, nell’ambiente e nella difesa dei servizi pubblici.


Edmondo Cirielli, 61 anni, generale dei Carabinieri in congedo e oggi viceministro degli Esteri nel governo Meloni, guida invece il centrodestra con Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e alcune liste moderate. Una candidatura che porta con sé il marchio della destra nazionale e l’obiettivo dichiarato di riconquistare una delle regioni simbolo del Mezzogiorno.

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Il confronto pubblico tra i due candidati, andato in onda su Sky TG24 il 18 novembre, ha mostrato divergenze nette.
Sulla sanità, Fico propone un piano strutturale che punti sulla telemedicina, sulla riorganizzazione territoriale e sull’uso efficace dei fondi Pnrr per ridurre liste d’attesa diventate insostenibili. Cirielli risponde con la promessa di nuove assunzioni e una gestione “più efficiente”, secondo la tradizionale ricetta del centrodestra.


Anche sull’autonomia differenziata lo scontro è frontale. Fico denuncia il rischio che il Sud venga ulteriormente marginalizzato da una riforma pensata per accontentare la Lega. Cirielli difende il progetto, assicurando che la Campania “non sarà penalizzata”: parole che però arrivano mentre la maggioranza di governo procede spedita verso un’autonomia che rischia di spaccare il Paese.


Capitolo sicurezza: per Cirielli il modello è Caivano, con più forze dell’ordine e un approccio prevalentemente repressivo. Fico ribatte che senza investimenti seri in cultura, scuola e presidi sociali non si spezzano i meccanismi che alimentano la criminalità minorile. Due visioni opposte di società e di futuro.

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Per Pd e M5s una vittoria larga di Fico avrebbe un valore politico enorme: consoliderebbe l’alleanza progressista, darebbe credibilità al progetto del campo largo e mostrerebbe che un’alternativa sociale, ecologista e solidale può competere e vincere. Una sconfitta — o anche un risultato troppo stretto — rischierebbe invece di rimettere tutto in discussione, soprattutto dentro un M5s ancora diviso sul rapporto con i democratici.


La destra, dal canto suo, punta alla rimonta. I sondaggi segnalano un testa a testa, con l’incognita maggiore rappresentata dall’astensione: alle regionali 2020 votò appena il 35,9% degli aventi diritto.

Oltre 5 milioni di campani sono chiamati al voto oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15. Le prime proiezioni e gli exit poll arriveranno già nella serata di lunedì 24 novembre.

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Il voto campano non elegge solo un presidente: decide molto del futuro dell’opposizione italiana e di quale idea di Paese potrà sfidare il progetto della destra di governo.

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