Agrigento, l’Area Progressista propone ambulatori di quartiere e un modello sanitario per ridurre le disuguaglianze

L’Area Progressista lancia la proposta degli “Ambulatori di quartiere a Villaseta, Fontanelle, Monserrato, Villaggio Mosè e Villaggio Peruzzo per portare la sanità nelle periferie

Agrigento, l’Area Progressista propone ambulatori di quartiere e un modello sanitario per ridurre le disuguaglianze
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25 Novembre 2025 - 17.08


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L’Area Progressista lancia la proposta degli “Ambulatori di quartiere a Villaseta, Fontanelle, Monserrato, Villaggio Mosè e Villaggio Peruzzo per portare la sanità nelle periferie, col Comune che programma, coordina, individua e mette a disposizione sue strutture, coinvolgendo le professioni, puntando sul supporto del volontariato che opera nel territorio”.

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Si tratta di uno dei punti centrali del programma per la “nuova Agrigento”, anticipato dal portavoce Nuccio Dispenza, in vista delle elezioni comunali della primavera 2026. Il voto arriverà dopo un 2025 segnato dal fallimento dell’amministrazione di centrodestra nella gestione dell’anno da Capitale della Cultura, caratterizzato da gaffe, sprechi e scelte disastrose per l’immagine della città. A ciò si è aggiunto il terremoto giudiziario che ha coinvolto nuovamente Totò Cuffaro, figura politica ancora influente nell’area agrigentina, capace negli ultimi anni di tornare sulla scena dopo la detenzione.

L’Area Progressista – che ad Agrigento ha dato vita a un’inedita e ampia alleanza – punta ora al voto dei cittadini delusi dai recenti anni di malgoverno, segnati anche dalla lunga battaglia per un bene essenziale come l’acqua, e intende riportare alle urne quanti si sono allontanati dalla vita pubblica.

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Secondo il comunicato diffuso dall’alleanza, l’obiettivo è costruire un Comune protagonista di un nuovo modello di cura territoriale, capace di invertire la rotta in un sistema sanitario locale oggi “fortemente condizionato – in negativo – da ritardi della Regione, dall’assenza di idee del Comune, dalle distorsioni del sistema pubblico profondamente ferito e indebolito dalle logiche di potere”.

“Il Comune dovrà farsi protagonista di un progetto sul territorio che guardi soprattutto alle fasce più deboli, col determinante ruolo del volontariato, primo quello dei sanitari, che anche ad Agrigento hanno già dato prova di dedizione e disponibilità su questo fronte. Ci vorranno soldi pubblici – continua la nota – ma basterà disporre diversamente di quelli disponibili, ponendo priorità diverse rispetto al passato e ad un presente inqualificabile. Per dirla tutta: meno premi e cotillons, zero ‘gratifiche’ ad personam, una mano sempre tesa a chi ha difficoltà a curarsi”.

L’Area Progressista immagina un Comune capace di creare rete con i volontari, i sanitari, le associazioni già attive sul territorio e anche con il mondo economico, “incoraggiando il protagonismo dell’impresa”, per garantire il diritto alla cura proprio a chi oggi fatica maggiormente a esercitarlo.

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