Gli ovuli congelati dei dipendenti di Facebook e Apple
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Gli ovuli congelati dei dipendenti di Facebook e Apple

Fare la mamma è un lavoro a tempo pieno. Ma spesso, le donne che lavorano, non hanno tempo di conciliare le due cose, nè tantomeno di procreare.

Ovuli congelati
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16 Ottobre 2014 - 12.47


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Due giganti della Silicon Valley, Facebook e Apple, pagheranno il procedimento per consentire alle proprie dipendenti di congelare gli ovuli nell’eventualita’ che un giorno decidano di fare un figlio. Facebook ha gia’ iniziato, mentre la Apple avviera’ la procedura a gennaio, hanno riferito i portavoce dei due colossi a Nbc News.

Le due aziende sono le prime a offrire questo tipo di copertura per motivi non legati a condizioni mediche. “Avere una carriera e anche bambini e’ ancora una cosa difficile da fare”, dice Brigitte Adams, sostenitrice del congelamento degli ovuli e creatrice del forum Eggsurance.com. Offrendo questo beneficio, le compagnie investono nelle donne, ha proseguito, sostenendo la loro decisione di condurre la vita che decidono.

Mentre le tecniche e le percentuali di successo stanno migliorando, non c’e’ alcuna garanzia che il procedimento portera’ alla nascita di un bambino. La Societa’ americana di Medicina della Riproduzione non tiene statistiche complete sui bambini nati da ovuli congelati – infatti, il gruppo mette in guardia sul congelamento per estendere la fertilita’ – anche se gli esperti dicono che prima la donna congela gli ovuli, maggiore e’ la sua possibilita’ di successo. I medici spesso raccomandano alle donne di congelare almeno 20 ovuli, un procedimento che ha costi molto elevati.

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