Sergio Abrignani, immunologo e membro del Cts, durante un’intervista al Corriere della Sera, ha parlato della decisione di non somministrare i vaccini a vettore virale sotto i 60 anni e del via libera al mix delle dosi.
“Sono soddisfatto dei suggerimenti del Cts, di cui faccio parte. Probabilmente eviteranno almeno una quindicina di trombosi da vaccino considerando che le dosi sarebbero andate a una decina di milioni di persone”.
“Il mix per i vaccini anti-Covid prima che in Italia è stato approvato in Germania, Canada, Francia, Svezia, Spagna, Norvegia e Finlandia. Le evidenze di sicurezza ed efficacia sono state riaffermate da studi che riportano i dati raccolti su diverse centinaia di persone. – ha aggiunto – Confermano quello che ci aspettavamo e cioè che il mix è più potente a parità di sicurezza”.
E sulla decisione di non somministrare i vaccini a vettore virale a chi è sotto ai 60 anni l’immunologo ha aggiunto: “ora lo scenario epidemiologico è migliorato. Nelle ultime settimane siamo passati da 150-200 casi su 100 mila abitanti per settimana a 20-30 casi e quindi il rapporto rischio-beneficio per fasce di età delle vaccinazioni con vaccini a base di vettori virali è cambiato. Inoltre, abbiamo alternative più sicure costituite da Pfizer e Moderna che oggi non presentano problemi di approvvigionamento. Quindi, seguendo il principio della massima cautela, abbiamo suggerito di non correre un rischio bassissimo ma esistente per la popolazione fra 18 e 55 anni”.
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