Ilaria Capua: "Senza vaccini a quest'ora conteremmo i morti per strada"
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Ilaria Capua: "Senza vaccini a quest'ora conteremmo i morti per strada"

Capua spiega che la variante Omicron non è una sorpresa, il virus muta ed è cosa risaputa. Ma ora si può combattere non solo con gli strumenti che già conosciamo, distanziamento, dispositivi di protezione, igienizzazione, e soprattutto con il vaccino

Ilaria Capua: "Senza vaccini a quest'ora conteremmo i morti per strada"
Ilaria Capua
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22 Dicembre 2021 - 14.31


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La campagna vaccinale iniziato a cavallo tra l’inverno e la primavera scorsa ha avuto un ruolo decisivo e fondamentale nella lotta al Covid.

Certamente le conseguenze positive dei vaccini hanno permesso ai contagi di diminuire nel corse delle settimane fino a giungere ad oggi.

La virologa e docente all’Università della Florida, Ilaria Capua, aveva rimarcato, proprio qualche giorno fa in un’intervista su Repubblica l’importanza che ha avuto la campagna vaccinale per scongiurare la gravità della quarta ondata.

Nonostante i contagi siano in crescita, e tutte le incognite riguardanti la variante Omicron, la scienziata ha sottolineato come i decessi e i ricoveri gravi risultino assolutamente incomparabili rispetto a qualche mese fa.

“Senza i vaccini l’Italia conterebbe i morti per strada”: l’avvertimento di Ilaria Capua
Capua ha spiegato che la variante Omicron non è una sorpresa, il virus muta ed è cosa risaputa. Ma ora si può combattere non solo con gli strumenti che già conosciamo, distanziamento, dispositivi di protezione, igienizzazione, e soprattutto con il vaccino. Per questo spiega a Repubblica cosa c’è da rispondere a chi è ancora in dubbio perché anche i vaccinati si possono ammalare:

“Che il vaccino non prevenga l’infezione lo sappiamo da sempre. Però evita la malattia più grave, che è quanto vogliamo. Non bisogna mai perdere di vista il vero punto di rottura, cioè il sovraccarico degli ospedali. Se non avessimo il vaccino, e le persone si comportassero da negazionisti, avremmo i morti per strada, come in Ecuador, Perù, Brasile. L’obiettivo di questa macchina, green pass, tamponi, vaccinazioni, terza dose, distanziamento, qual è? Non mandare in sovraccarico gli ospedali, perché se succede come l’anno scorso a Bergamo, la gente rischia di morire a casa o per strada. Non solo di Covid ma anche di infarto. Quindi è verosimile che arrivata Omicron ci sarà un’impennata dei contagi. Ci sarà, ma se la gente è vaccinata non finisce in ospedale”.

Un incentivo a fare la terza dose dunque come raccontava qualche tempo fa appena dopo aver ricevuto il booster: “Ho fatto la terza dose, sono contenta di averla fatta”. Si sente, è una stimolazione aggiuntiva, che avviene per moltissimi tipi di vaccino. A chi la farà, dico che si sente”. Perché ora, con la variante Omicron, rimarca la virologa, la terza dose è l’unica soluzione. E a chi risponde che ne potrebbe arrivare una quarta o una quinta Capua non nasconde la verità: il Covid potrebbe rendere necessaria una dose stagionale di vaccino, esattamente come l’influenza, perché il virus resterà tra noi. La differenza sostanziale è che non sarà più mortale: “All’inizio di ogni inverno si farà il richiamo, come per l’influenza. Non capisco questa ansia di dire, faremo la quarta dose, la quinta: e allora? Per fortuna le abbiamo”.

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