Nel suo messaggio di dieci minuti alla nazione – pubblicato in occasione della Giornata della Dignità e della Libertà – Volodymyr Zelensky espone in termini estremamente duri la situazione in cui si trova l’Ucraina mentre gli Stati Uniti aumentano la pressione su Kyiv per arrivare a un accordo che metta fine alla guerra. Quali sono i punti principali del suo intervento?
Zelensky avverte gli ucraini che “ora è uno dei momenti più difficili della nostra storia”, con pressioni “difficili” sul Paese, che “potrebbe trovarsi davanti a una scelta estremamente difficile: o la perdita della dignità, oppure il rischio di perdere un partner fondamentale”, accettare i 28 punti previsti dagli Stati Uniti o affrontare “un inverno estremamente difficile”.
Il presidente spiega che i partner di Kyiv – in primo luogo Washington – si aspettano da lui una risposta a breve sulla proposta americana, e richiama il suo giuramento di fedeltà alla Costituzione come bussola delle sue decisioni.
“Non la tradirò mai. L’interesse nazionale ucraino deve essere preso in considerazione”, afferma.
Zelenskyy aggiunge di voler trovare “soluzioni costruttive” e di essere pronto a “presentare argomentazioni, convincere e offrire alternative”, ma precisa anche che non permetterà mai che questa situazione faccia pensare che “l’Ucraina non voglia la pace o stia sabotando il processo” volto a mettere fine alla guerra. “Questo non accadrà”, ribadisce.
Il presidente afferma che i funzionari ucraini lavoreranno durante tutto il fine settimana e anche nella settimana successiva, “per tutto il tempo necessario”, 24 ore su 24, per migliorare il piano statunitense, così “che tra tutti i punti, almeno due non vengano dimenticati: la dignità e la libertà degli ucraini”.
“Perché tutto il resto si basa su questo: la nostra sovranità, la nostra indipendenza, la nostra terra, la nostra gente. E il futuro ucraino”, sottolinea.
Zelenskyy ricorda poi il sostegno ricevuto dai partner europei, che – dice – comprendono “che la Russia non è lontana… e che l’Ucraina è l’unico scudo che separa la comoda vita europea dai piani di aggressione di Putin”.
Aggiunge di apprezzare gli elogi rivolti alla “nazione eroica” ucraina, ma ricorda che il Paese è sottoposto a pressioni inimmaginabili mentre gli attacchi russi continuano ogni giorno.
“Certo, siamo fatti d’acciaio. Ma qualunque metallo, anche il più resistente, può non reggere a tutto questo.”
Richiamando l’inizio della guerra su vasta scala, nel 2022, Zelensky cerca di riaccendere quel sentimento di unità nazionale, esortando il Paese a “mettere fine ai giochi politici” in un momento così critico.
Dice di aver affrontato pressioni già nel 2022 e in tutte le fasi successive, ma di aver resistito perché “sentivo il sostegno di tutti alle mie spalle”.
“Non abbiamo tradito l’Ucraina allora, non lo faremo adesso”, aggiunge.
Ammette però che “la prossima settimana sarà molto difficile”, con “grandi pressioni” su Kyiv affinché accetti concessioni molto ampie – ma assicura che non permetterà che ciò accada.
Zelensky conclude affermando che l’Ucraina continuerà a lavorare diplomaticamente per raggiungere la pace “per la nostra pace, … la nostra dignità, … la nostra libertà”.
Il discorso si chiude con il suo consueto saluto: “Gloria all’Ucraina”.
