Torino Film Festival: il conflitto raccontato  anche con Coexistence, My Ass!
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Torino Film Festival: il conflitto raccontato  anche con Coexistence, My Ass!

Il documentario di Amber Fares segue la comica israeliana Noam Shuster Eliassi e la sua satira sulla convivenza fra israeliani e palestinesi, tra ironia, cronaca e tensioni ancora irrisolte.

Torino Film Festival: il conflitto raccontato  anche con Coexistence, My Ass!
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23 Novembre 2025 - 17.09 Culture


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“Coexistence, My Ass!” è un docufilm di Amber Fares che racconta la drammatica convivenza fra Israele e Palestina. Il film, girato nell’arco di cinque anni, narra la vita di Noam Shuster Eliassi, comica e attivista israeliana. Figlia di madre ebrea iraniana e di padre ebreo rumeno, la comica è cresciuta in una comunità composta in parti uguali da ebrei e palestinesi chiamata “Oasis of Peace”, dove sarebbe diventata la vera e propria testimonial del processo di pace israelo-palestinese.

Shuster Eliassi si dedica così alla stand-up comedy e attira rapidamente l’attenzione di tutto il Medio Oriente. Man mano che la sua viralità aumenta, la sua satira diventa sempre più pungente, spingendo il pubblico a confrontarsi con verità scomode dell’ambiente mediorientale.

La regista del film, Amber Fares, già presentato in anteprima, racconta a Torino il suo incontro con Noam Shuster Eliassi: “L’ho incontrata in un bar di Brooklyn nell’autunno del 2019. Si era appena trasferita ad Harvard per una borsa di studio di un anno, dove stava sviluppando uno spettacolo comico chiamato Coexistence, My Ass! Lo spettacolo era in generale basato sulla sua vita, ma era più specificamente uno sguardo satirico a quella che Noam chiama ‘l’industria della costruzione della pace’. Pensavo che la premessa fosse geniale, ma non avevo idea se Noam fosse davvero abbastanza divertente da riuscirci. Abbiamo deciso che sarebbe stato divertente realizzare un cortometraggio sulle sue esperienze e sui suoi tentativi di sfondare nel mondo della commedia statunitense. Inizialmente pensavo che sarebbe stato breve e che avremmo entrambi proseguito da lì”.

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Alla domanda se sia ottimista per il futuro, la regista risponde dicendo: “È difficile essere ottimisti quando vediamo le forze in gioco. Israele sta ancora attaccando entrambi, sia Gaza che il Libano, e quindi è molto difficile essere ottimisti. Tuttavia, Noam dice spesso che la speranza è un lusso, ma anche perderla lo è. Penso che oggi il mondo sia più consapevole di ciò che sta accadendo ai palestinesi. Possiamo solo sperare che quel cambiamento, quei cambiamenti, siano possibili in qualche modo, ma comunque non riesco a dirmi ancora ottimista”.

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