Novak Djokovic è, numeri alla mano, iil più grande giocatore di tennis della storia. Dopo il trionfo alle Finals di Torino contro Jannik Sinner, il 36enne serbo fissa però nuovi obiettivi da raggiungere in un’intervista a Marca.
«Il prossimo record? Vorrei vincere il maggior numero di tornei possibili e superare Connors. Ci sono sempre dei primati all’orizzonte che possono essere superati. E per continuare a vincere devo mantenermi a certi livelli di intensità, impegno e motivazione». I tornei vinti da Connors sono 109, Djokovic è a quota 98, non così lontano e, nel 2024, punta addirittura a vincere tutti e 4 gli Slam e l’oro olimpico a Parigi, realizzando il Golden Slam.
«Se è un obiettivo realistico? Quest’anno ho vinto 3 Slam su 4, credo che fino a un paio di stagioni fa nessuno avrebbe pensato fosse possibile. Mi conosco, fisicamente e mentalmente so di potercela fare. Non voglio essere irriguardoso verso i miei rivali, so che ci sono migliaia di giocatori che lottano per lo stesso obiettivo ma so chi sono e credo in me».
«Sarà strano giocare le Olimpiadi al Roland Garros, sarà un po’ come quando, nel 2012, si è giocato a Wimbledon. I Giochi sono una competizione molto speciale, adoro il villaggio olimpico, la cerimonia inaugurale, la sensazione di rappresentare il mio Paese nell’evento più importante del mondo dello sport. Non è un torneo semplice perchè abbiamo un calendario molto fitto, fra l’altro passeremo dal Roland Garros all’erba per poi tornare sulla terra rossa e quindi sul cemento. Ma sono pronto per la sfida e spero di stare bene per competere a Parigi al mio massimo e cercare di vincere l’oro olimpico».
Poi, sulla rivalità con Nadal e Federer, aggiunge: «Non possiamo essere amici perché agli amici dici tutto e non mi sentirei a mio agio se lo facessi con degli avversari. Negli ultimi 15 anni ho visto più Nadal e Federer che i miei genitori, sono una parte importante della mia vita e della mia carriera, ho un rispetto incredibile per loro e per la nostra rivalità. Abbiamo fatto insieme un viaggio lunghissimo e quando ci ritireremo lo vedremo in un modo più rilassato».