World Athletics è stato criticato per aver deciso di assegnare premi in denaro per gli ori olimpici senza coinvolgere le altre federazioni sportive internazionali. Inoltre, si è invitata una quota di atleti palestinesi, tra sei e otto, indipendentemente dalla loro effettiva qualificazione ai Giochi. La cerimonia d’apertura lungo la Senna è stata descritta come “indimenticabile”.
Gli atleti neutrali e altri sono stati ammoniti a evitare gesti politici, rischiando l’esclusione immediata. La Wada ha ricevuto supporto per aver seguito le sue regole riguardo ai nuotatori cinesi accusati di doping prima di Tokyo 2020.
Il presidente del CIO, Thomas Bach, ha discusso dei prossimi Giochi di Parigi in un’intervista dalla sede a Losanna, mentre la fiamma olimpica è stata accesa in Grecia.
L’intenzione dichiarata di Bach, dopo due edizioni dei Giochi (Tokyo e Pechino ’22) fortemente condizionate dalla pandemia, è quella di «riunire il mondo intero», nonostante guerre e conflitti. Spazio quindi a Israele («da parte del suo comitato nazionale non c’è stata alcuna violazione della carta olimpica») e Palestina, con gli inviti agli atleti di quest’ultima terra che saranno a Parigi nonostante la portata e l’intensità del conflitto a Gaza. Via libera anche a russi e bielorussi, purché siano realmente neutrali: «Saranno qualche decina, senza inni e bandiere» purché siano «d’accordo con la missione pacifica dei Giochi Olimpici e, e quindi che non sostengono attivamente la guerra russa in Ucraina». Bach si è detto anche «molto fiducioso» circa la possibilità di avere una delegazione mista dell’Afghanistan, «visto che il Cio ha optato per il mantenimento del dialogo con i talebani a condizione che lascino che gli atleti si allenino».
Per il presidente del Cio in quel periodo «il mondo sarà al sicuro» ed ecco quindi che promette, per il 26 luglio, una cerimonia di apertura «indimenticabile per gli atleti» e non solo. Bach non vuole quindi nemmeno sentire parlare di ipotesi di piano B che prevedono lo spostamento in sedi come lo Stade de France o al Trocadéro”.
Ma c’è anche un Bach infastidito, nello specifico dalla vicenda della decisione di World Athletics di premiare con 50mila dollari a testa i vincitori delle gare di atletica di Parigi ’24, con la promessa di estendere l’iniziativa a chi prende argento e bronzo a partire da Los Angeles 2028. Una decisione non gradito dal Cio, il cui presidente si dice «non solidale» a proposito di questa iniziativa, da cui anzi prende le distanze. Oltretutto la federazione mondiale di atletica preleverà i 2,4 milioni di dollari del montepremi complessivo proprio dai soldi che il Cio verserà alla stessa World Athletics. Secondo Bach ci sono già dei bonus, quelli che i comitati olimpici delle singole nazioni versano agli atleti medagliati («lo presi anch’io quando ho vinto la medaglia d’oro nel fioretto a squadre ai Giochi di Montreal del 1976», ricorda Bach) e spetta quindi, è la sua tesi, ai comitati olimpici nazionali «incoraggiare (anche con il denaro ndr) il successo dei loro atleti che partecipano alle Olimpiadi». La questione è spinosa, e certamente non è finita qui, viste anche le polemiche create dall’associazione delle federazioni mondiali degli sport che fanno parte del programma delle Olimpiadi estive. Nessuno ha gradito l’iniziativa di World Athletics, il cui presidente Sebastian Coe (aspirante candidato alla poltrona di n.1 proprio del Cio) tira comunque dritto per la sua strada.