Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Robert Francis Prevost ha compiuto un cammino ecclesiastico e spirituale che lo ha condotto, nel 2025, all’elezione a Pontefice con il nome di Leone XIV. La sua figura si distingue per l’ampia esperienza internazionale, il radicamento nella tradizione agostiniana e una solida preparazione accademica.
Entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino nel 1977, Prevost emise i voti solenni quattro anni dopo. Parallelamente alla sua formazione religiosa, conseguì una laurea in Matematica presso la Villanova University, un Master in Teologia presso la Catholic Theological Union di Chicago, e successivamente una licenza e un dottorato in Diritto Canonico al Pontificio Collegio San Tommaso d’Aquino a Roma. La sua tesi di dottorato fu dedicata al ruolo del priore locale nell’Ordine di Sant’Agostino, anticipando quella riflessione ecclesiologica e istituzionale che avrebbe segnato il suo servizio alla Chiesa.
Ordinato sacerdote nel 1982, Prevost partì tre anni dopo per la missione agostiniana in Perù, un paese destinato a diventare centrale nella sua vocazione. Qui servì inizialmente come cancelliere della Prelatura di Chulucanas, per poi tornare negli Stati Uniti e ricoprire l’incarico di responsabile vocazionale e direttore delle missioni della Provincia agostiniana di Chicago. Tornato in Perù nel 1988, vi rimase per dieci anni, guidando il seminario agostiniano di Trujillo, insegnando diritto canonico, svolgendo attività pastorali e incarichi di responsabilità nella diocesi, tra cui vicario giudiziale.
Nel 1999 fu eletto priore provinciale della provincia “Mother of Good Counsel” dell’arcidiocesi di Chicago. Dopo poco più di due anni, fu chiamato a Roma come priore generale dell’Ordine Agostiniano, incarico che mantenne per due mandati fino al 2013, consolidando la sua reputazione come figura di equilibrio e visione globale.
Il ritorno in Perù avvenne nel 2014, quando Papa Francesco lo nominò amministratore apostolico della diocesi di Chiclayo. L’anno successivo ne divenne vescovo. Durante il suo episcopato, Prevost fu protagonista discreto ma efficace di una fase turbolenta della vita politica peruviana, contribuendo, insieme all’episcopato, a salvaguardare la tenuta istituzionale del paese. Dal 2018 al 2023 fu vicepresidente della Conferenza Episcopale Peruviana e, nel biennio 2020–2021, anche amministratore apostolico di Callao.
Nel gennaio 2023, Francesco lo richiamò a Roma per nominarlo prefetto del Dicastero per i Vescovi, affidandogli la delicata responsabilità delle nomine episcopali in tutto il mondo. Il 30 settembre dello stesso anno lo creò cardinale, riconoscendone l’autorevolezza pastorale e l’esperienza amministrativa. Prevost fu anche membro di ben sette dicasteri vaticani e della Commissione per il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
Nel conclave del 2025, i cardinali lo scelsero come successore di Pietro. Con il nome di Leone XIV, il primo pontefice statunitense nella storia della Chiesa cattolica ha assunto il timone in un momento cruciale per l’equilibrio della Chiesa globale, segnato da tensioni geopolitiche, sfide pastorali e transizioni culturali profonde.
Considerato un “ponte” tra il Sud globale e l’Occidente, Leone XIV unisce il rigore intellettuale e giuridico a una sensibilità missionaria maturata sul campo. La sua elezione è stata letta come una scelta di continuità con la visione di Papa Francesco, ma anche come un segnale di apertura a una nuova fase, capace di tenere insieme tradizione e innovazione, con uno stile sobrio, pragmatico e inclusivo.