Bambine e ragazze in zone di guerra: tutti i diritti violati a Gaza e non solo

In occasione della Giornata Internazionale delle Bambine e delle ragazze, l'11 ottobre, abbiamo parlato con Marta Bellingreri, ricercatrice, giornalista e titolare di un dottorato internazionale in Studi Culturali con tesi in Gender Studies in the Arab World e una delle 100esperte .

Bambine e ragazze in zone di guerra: tutti i diritti violati a Gaza e non solo
Preroll AMP

Evelyn Novello Modifica articolo

11 Ottobre 2025 - 23.24 Giulia


ATF AMP

Top Right AMP

«Nord Africa e Medio Oriente – o meglio, Asia Occidentale – sono le principali macrozone in cui affonda le radici la cultura araba, un insieme disomogeneo e variegato che non consente semplificazioni o generalizzazioni – premette Marta Bellingreri, esperta di studi di genere nei Paesi arabi e una delle 100esperte– Ogni Paese è figlio di vicissitudini differenti dettate anche dal colonialismo che ha subito. La raffigurazione delle donne arabe nei media è spesso figlia di stereotipi. Professare la religione islamica non implica forzatamente l’accettazione passiva del potere maschile, anzi, la completa sottomissione del genere femminile è solo un luogo comune e il femminismo arabo è di lunga data. Possiamo riscontrare, però, che, nella maggior parte dei casi, povertà e guerre colpiscono principalmente la componente femminile, a prescindere dalla posizione geografica».

Quali sono i rischi per le ragazze che vivono nei territori di guerra?

Dynamic 1 AMP

«Gli uomini vanno a combattere e possono perdere la vita al fronte, ma le prime a pagare le conseguenze del minore accesso a qualsiasi servizio sono le donne, anche se non direttamente implicate nei combattimenti. A Gaza, nello specifico, con la distruzione degli ospedali e dei luoghi di cura, tutti i diritti sessuali e riproduttivi in questi anni sono stati messi duramente a rischio. Le mamme non hanno latte e non hanno modo di allattare. Le ragazze non hanno assorbenti e prodotti per l’igiene intima. Il rischio di essere vittime di violenza sessuale, inoltre, è estremamente elevato. Inoltre lo sfruttamento lavorativo e sessuale può avvenire più facilmente in caso di perdita prematura dei genitori. A Gaza, dove si parla di 20mila orfani, le bambine che avrebbero ancora il privilegio di continuare gli studi non possono farlo per la carenza di strutture e servizi. Ciò avviene anche nei campi dei rifugiati nel nord-est della Siria, dove le scuole vengono trasformate in luoghi di rifugio per la popolazione e ne consegue che devono interrompere la funzione educativa».

Come si inserisce in questo contesto l’indipendenza economica delle ragazze?

«La guerra accentua le discriminazioni già esistenti. L’intensificazione della visione patriarcale nella società accade un po’ ovunque ci sia un conflitto armato, anche in quelli a bassa intensità, come nel sud dell’Algeria. Le donne che hanno dei parenti uomini direttamente coinvolti nel conflitto si ritrovano da sole a gestire la casa e i figli. In Siria e Iraq chi rimane vedova deve trovare un lavoro e diventare il capofamiglia ma non è facile trovare un impiego quando l’accesso ai servizi essenziali si riduce drasticamente».

Dynamic 1 AMP

Come può affrontare un periodo di conflitto una bambina, o una ragazza, che vive già in condizioni di povertà?

«La povertà e la cultura conservatrice, quest’ultima viva soprattutto al di fuori dei grandi centri abitati, aggravano la condizione precaria delle giovani donne nelle zone di guerra. Un fil rouge che accomuna la gran parte dei Paesi arabi, infatti, è la netta distinzione tra zone urbane e rurali. Sebbene la cultura maschilista sia diffusa in tutte le classi sociali, spesso al di fuori dei grandi contesti urbani prevale un conservatorismo più elevato rispetto a quello riscontrabile nelle città più importanti
Un destino che può toccare ad alcune delle giovani donne è quello di diventare spose bambine. Quando le famiglie non possono più mantenere le figlie spesso le promettono in sposa a uomini più grandi e più facoltosi. In Giordania, Iraq e Libano è ancora viva l’usanza del delitto d’onore. Quando una ragazza è vittima di violenza sessuale, cosa che succede soprattutto nei contesti di guerra, può subire un matrimonio riparatore, ma può anche essere uccisa con l’accusa di aver ferito l’onore della famiglia. Esiste ancora anche il rischio di rapimento. Come è avvenuto in Siria e in Iraq dove le giovani donne yazide hanno subito rapimenti da parte dei membri dell’Isis per diventare schiave sessuali.

A Gaza sembra si sia raggiunto un accordo di pace, ma cosa rimarrà impresso nelle menti dei tanti bambini e bambine palestinesi?

Dynamic 1 AMP

Per le bambine e i bambini della Striscia, la quantità di traumi psicologici accumulata finora è enorme; alcuni di loro sono nati sotto le bombe e non sanno nemmeno cosa sia la pace. In generale per tutta la popolazione palestinese è e sarà un trauma senza precedenti.

FloorAD AMP
Exit mobile version